Un Consiglio comunale delegittimato e non credibile ha una sola scelta: LE DIMISSIONI

Questo consiglio comunale è delegittimato, non è più credibile e dovrebbe davvero, dopo l’arresto di Paolo David, riflettere sull’unica scelta possibile: LE DIMISSIONI.

Le valutazioni da fare non sono di tipo giudiziario ma politiche ed il rispetto verso le istituzioni, verso i cittadini-elettori, dovrebbe indurre tutti e 40 i consiglieri a fare un doveroso passo indietro rispetto anche a legittime aspettative ed ambizioni personali ma che devono necessariamente passare in secondo piano di fronte ad un’immagine collettiva indecorosa.

Qua non si tratta di fare di tutta l’erba un fascio, di sparare nel mucchio, qua occorre andare al di là delle posizioni dei singoli e porre fine ad un’esperienza iniziata male e continuata peggio. E non può essere alibi o scusante la capacità amministrativa della giunta Accorinti, perché quello è un altro discorso che nulla ha a che vedere con un’Aula delegittimata nella forma e nella sostanza.

Del resto, anche politicamente parlando, continuare ad attaccare l’amministrazione, come fa questo consiglio, approvando poi ogni atto contabile e determinante, solo per attaccamento alla poltrona camuffato da “senso di responsabilità” ormai non regge più.

Dopo gettonopoli si è aperta una nuova fase che sin da allora avrebbe dovuto indurre i 40 consiglieri, nessuno escluso, a riflettere. Del resto, nonostante l’inchiesta, i presenti in Aula continuano ad essere i soliti 20 (come soglia massima), perché degli altri, anche quelli non toccati da alcuna inchiesta o accertamento, non si vede traccia. Sono sempre i soliti a fare da sostegno alla giunta, in barba a qualsiasi ipocrita dichiarazione di mozione di sfiducia.

Le dimissioni collettive sono un atto di responsabilità verso gli elettori e la proposta dovrebbe nascere anche da chi non è stato toccato dalle inchieste, perché qui stiamo parlando di un’immagine complessiva che si dà di un’istituzione, al di là delle posizioni dei singoli.

Le dimissioni sono un atto da fare a prescindere dalla sfiducia.

L’arresto di chi è stato per i primi 2 anni e mezzo il capogruppo del Pd, che era il partito di maggioranza in consiglio fin quando non c’è stata la trasmigrazione in Forza Italia, non possono essere considerate un episodio ininfluente.

Paolo David era l’esponente di punta dell’area genovesiana, era il capogruppo. A dicembre quando tutti i consiglieri si sono spostati in Forza Italia la geografia politica dell’Aula si è modificata di colore, rafforzando anche i numeri. Nei giorni scorsi poi David è entrato nel gruppo ufficiale di Forza Italia lasciando il Grande Sud.

La stessa operazione Matassa fa riferimento chiarissimo alle campagne elettorali per le regionali 2012, le Politiche 2013 e le amministrative 2013.

Anche questo non è un fatto che può passare inosservato, potrebbe non essere un caso isolato.

Il balletto in Consiglio della finta opposizione, di chi lancia le pietre per poi nascondere la mano, di chi si trincera dietro mille considerazioni per non dire la banale verità e cioè che non si vuole lasciare la poltrona, deve finire.

I messinesi non vogliono più essere rappresentati da un’Aula che di giorno in giorno diventa sempre meno credibile e legittima.

Dimettetevi, è questo l’unico senso di responsabilità che oggi la città vi chiede.

Rosaria Brancato