Si insiste sulla discarica di Pace. Costa duemila euro al giorno conferire a Motta S. Anastasia

Il sindaco Buzzanca lo sostiene sin dalla campagna elettorale: è necessaria una discarica in città. Il percorso, in questo senso, è stato tracciato nitidamente e non ammette marce indietro, se non imposte da muri invalicabili, ed ha una destinazione: Pace. Il progetto c’è, è inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche come project financing da 5,7 milioni di euro, è realizzabile in un periodo di 4-5 mesi e prevede un sito utilizzabile per 43 mesi, dunque poco meno di quattro anni.

I dettagli sono stati illustrati oggi dall’ing. Nino Miloro (nella foto), direttore tecnico di Messinambiente, ospite della seduta congiunta della I e dell’XI commissione consiliare di Palazzo Zanca (Bilancio e Partecipate), presiedute da Giuseppe Melazzo e Nello Pergolizzi. Il nodo principale, unico vero ostacolo alla realizzazione della discarica a Pace, è il vincolo Zps. L’area, infatti, ricade in pieno nelle Zone a Protezione Speciale ed è “tutelata- dal Il decreto del 17 ottobre 2007, che all’art. 5 lettera K tra i divieti include «la realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche per inerti».

L’amministrazione pare convinta di poter aggirare quest’ostacolo forte del fatto che il progetto sulla discarica è precedente alla legge, e pare che a Palermo si stia lavorando proprio su questo. A Messina, invece, si continuano a pagare cifre esorbitanti per conferire i rifiuti altrove. A Motta S. Anastasia, per esempio, sito ben più lontano rispetto a quello di Mazzarrà S. Andrea, chiuso però dopo il maltempo dei mesi scorsi. Per conferire nella discarica catanese Messinambiente ha affidato, dopo trattativa privata, un appalto economicamente rilevante alla Seap s.r.l., ditta specializzata di Agrigento, che costa alle casse della società circa 2000 euro al giorno. Il tutto per evitare quegli straordinari ai quali sarebbero costretti i pochi autisti di Messinambiente, che arrivavano a quasi 1000 ore annue di straordinario (contro i 175 consentiti per legge).

Altre due questioni sono state affrontate in commissione: il termovalorizzatore di Paternò, che quando verrà completato comporterà costi uguali a quelli del conferimento a Mazzarrà, e l’ipotesi discarica di Venetico, per la quale, afferma Miloro, in atto c’è poco o nulla. Tempi lunghi, infine, per la riconversione dell’inceneritore di Pace: da quando inizieranno i lavori, ancora non partiti, passeranno due anni per la loro conclusione.