Il Regno Unito andrà presto alle urne in un referendum decisivo per le sorti britanniche in Europa

Mentre l’attenzione mediatica si concentra sulla Grecia e su un possibile Grexit, in Regno Unito le correnti anti-europeiste si rafforzano, passando quasi inosservate.
L’ “EU Referendum” originariamente proposto da UKIP ( United Kingdom Independence Party) ed in seguito appoggiato dai rimanenti quattro partiti principali del Regno Unito – Conservatori, Laburisti, Verdi e Liberal Democratici- si avvicina inesorabilmente. Al momento, David Cameron, leader dei Conservatori e primo ministro recentemente rieletto, si trova al tavolo delle trattative con i leader Europei. Al centro delle discussioni vi sono tre punti decisivi per il rapporto tra Unione Europea e Regno Unito. In primo luogo, viene il tema dell’immigrazione dei cittadini membri dell’Unione Europea in UK. Cameron sembra voler rinegoziare i termini in cui è consentito agli immigrati UE di rimanere nel Regno Unito, innalzando la soglia entro la quale è permesso ai cittadini UE di usufruire dei benefits del sistema di welfare britannico. Cameron vorrebbe infatti negare l’accesso ai sistemi di previdenza sociale a tutti i cittadini europei che risiedono in Regno Unito da meno di quattro anni (Sunday Telegraph 2015). In secondo luogo, Cameron sta spingendo per ristabilire la sovranità parlamentare di Westminister, così da permettere ai Comuni di poter porre veto alle leggi imposte dall’Unione Europea, impedendo così che esse vengano passate senza alcuna revisione parlamentare (Sunday Telegraph 2015).
Infine, Cameron ha intenzione di rivedere il contributo britannico al budget dell’Unione Europea: gli oltre 10 miliardi netti che il Regno Unito dovrà versare all’UE nei prossimi anni sembrano infatti eccessivi a buona parte della scena politica britanica che ne vorrebbe un sostanziale ridimensionamento (Sunday Telegraph 2015).

Se Cameron avrà successo e riuscirà ad ottenere un nuovo accordo tra Regno Unito ed UE, accordo basato sulla messa in atto dei tre punti sovra citati, i Conservatori si unirebbero ai Laburisti, ai Verdi e ai Liberal Democratici a sostegno di un voto britannico per rimanere in UE. In caso contrario, i Conservatori potrebbero unirsi agli euroscettici di UKIP, guidati da Nigel Farage, e sostenere l’uscita del regno unito dall’ Unione Europea.