Nasce al Comune l’Autorità portuale di Messina e Gioia Tauro, conquista condivisa

L’Autorità portuale dello Stretto, che vedrà insieme Messina e Gioia Tauro è un obiettivo concreto di tutti e sta per arrivare al nastro di partenza: il tavolo del Ministero.

E’ un obiettivo che unisce tutti, da chi, come il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, come suo stile, ha lavorato lontano dai riflettori, cercando di far convergere tutte le voci su una proposta concreta, chi, come il parlamentare Enzo Garofalo si sta muovendo a Roma, con il ministro Lupi ed il governo, chi come il sindaco Accorinti porterà a Renzi il 26 la volontà unanime di un’intera area che abbraccia due sponde, chi, come la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, a nome dell’Aula ha condiviso le tappe che si sono svolte nei giorni scorsi, con una serie di incontri con il territorio. Quindi, se c’è davvero una volontà unanime su un progetto è proprio quello dell’Autorità portuale di Messina e Gioia Tauro, e non si tratta di una battaglia per le poltrone ma di voler scommettere su uno strumento concreto di sviluppo e opportunità.

Quello di stamattina a Palazzo Zanca è stato un vero e proprio “blitz”, che ha visto il presidente dell’Ars Ardizzone, il deputato nazionale Ncd Garofalo, l’assessore ai trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele, il sindaco di Villa San Giovanni Rocco La Valle, incontrare Accorinti a conclusione di una serie di vertici, anche in Calabria, sulla necessità di portare avanti la battaglia per l’Autorità portuale integrata dello Stretto, primo passo di un lungo cammino che passa dalla continuità territoriale tra le sponde. Presente anche la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, che ha partecipato anche agli incontri che si sono tenuti nella sede dell’ordine degli architetti e della consulta degli ordini per predisporre un documento unitario, frutto dell’apporto di partiti ed esperti, che sarà votato nella seduta di lunedì prossimo dal Consiglio comunale, e portato all’attenzione del Ministero ai trasporti e dello stesso Renzi.

Già nel corso dell’incontro tenuto a luglio a Roma Accorinti aveva spiegato le motivazioni che suggeriscono, invece di un accorpamento con l’Autorità portuale di Catania un ben più solido “matrimonio” con la struttura di Gioia Tauro (vedi articolo allegato), un’idea basata sui numeri più che sulla fantasia. In queste settimane si sono messi al lavoro quanti hanno deciso che la “Politica” messinese deve saper farsi valere e trasformare un problema in opportunità e cambiare il rischio di accorpamento con Catania in volano per un futuro diverso deciso da noi invece che subito. E quanti hanno lavorato sotto traccia oggi si sono ritrovati al Comune per mettere a punto i dettagli di una proposta che finirà sui tavoli romani, supportata da due Regioni, Sicilia e Calabria.

“Insieme agli onorevoli Garofalo e Ardizzone ci siamo resi conto che solo lavorando insieme si possono ottenere risultati- ha spiegato l’assessore ai trasporti della Regione Calabria Fedele- Se siamo separati non otteniamo risultati. Le autorità portuali di Messina e Gioia Tauro non sono competitive tra di loro ma complementari. Sono due porti con diverse tipologie, integrandoli rafforziamo l’area e poniamo la prima pietra di un discorso molto più ampio di collegamenti tra le due sponde”.

Dopo una serie di incontri il documento finale, che è frutto anche delle proposte di tutti i partiti, sarà portato nei prossimi giorni al tavolo tecnico del Ministero ai trasporti, che sta affrontando il difficile tema dell’accorpamento e della riduzione delle Autorità portuali italiane.

“Non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo della Città Metropolitana- sottolinea Giovanni Ardizzone, cui si deve quell’emendamento della legge dell’Ars sulle Città Metropolitane che ha aperto la strada all’idea concreta e fattibile di Area Integrata dello Stretto- Perché l’Autorità portuale integrata è la normale continuazione della Città Metropolitana e apre nuovi scenari. Con Gioia Tauro non c’è alcuna competizione, quindi avviare un percorso d’integrazione ad ampio raggio rappresenta una grande opportunità, se vogliamo davvero pensare in termini europei”.

Ed anche al di là dello Stretto, come sottolinea il sindaco di Villa San Giovanni La Valle, l’idea è condivisa perché mentre in troppi, per ragioni diverse, vorrebbero dare il colpo finale a Gioia Tauro in Calabria ed a Messina in Sicilia, unendo le due realtà si crea un polo portuale di grande importanza strategia nel Mediterraneo.

Quando si parla di Città Metropolitana integrata scende in campo anche il prorettore Michele Limosani che ha dato, in termini di “concretezza”, il suo apporto agli incontri di questi giorni e alla proposta programmatica.

Il consiglio comunale, come annunciato dalla Barrile, voterà l’ordine del giorno lunedì 25, “E’ un percorso che ci vede tutti insieme”, in modo da consentire al sindaco di portarlo anche all’incontro con Renzi, fissato per il 26 agosto.

Nel frattempo il deputato Ncd Enzo Garofalo, che è anche componente della Commissione nazionale trasporti, continuerà a Roma, con il ministro Lupi ed il governo, quel lavoro silenzioso ma determinante per far sì che gli obiettivi vengano raggiunti. “Questa è una sfida, ma anche un gesto di responsabilità- commenta Garofalo- Abbiamo cercato un percorso condiviso con imprenditori, ordini, università. Non dobbiamo ragionare in termini di poltrone, ma di opportunità e l’Autorità portuale dello Stretto è un’occasione unica in un sistema a rete. Messina è un’area strategica, il baricentro tra un’area che è il nord della Sicilia ed un’altra che è il sud della Calabria. Dobbiamo saper fare scelte coraggiose. Altre decisioni ci avrebbero visti schiacciati tra l’economia della Sicilia orientale e quella occidentale. Il decreto peraltro consente integrazioni tra Regioni diverse e non ci sono ostacoli a questo percorso”.

La riforma dei porti tra l’altro punta a creare una rete che non deve più il singolo porto come realtà a sé, ma anello di un sistema e l’integrazione tra Messina e Gioia Tauro risponde proprio a questa esigenza.

“Io ho un lungo elenco per Matteo- scherza il sindaco Accorinti– Ma la prima cosa che dirò sarà questa relativa alla diversa “governance” dell’Area. Noi siamo il popolo dello Stretto, non possiamo continuare a restare divisi. Quindi Autorità portuale e continuità territoriale, per me sono un unico argomento collegato. Non è possibile che i residenti paghino cifre pazzesche per andare a Reggio. Chiediamo rispetto. Parlerò anche di Metromare, dei collegamenti marittimi. Ma anche del Palagiustizia e della dismissione delle aree militari. Sull’area dell’ex ospedale militare siamo tutti d’accordo. Parlerò di migranti, perché voglio risposte e di un progetto che riguarda la realizzazione di un carcere rieducativo, perché i veri ultimi sono proprio loro. Il carcere non deve essere punitivo, la vera vittoria è sapere che quando escono poi non tornano più”.

Più che probabile che il Presidente del Consiglio non riuscirà a sentire il lungo elenco che il sindaco gli porterà davanti, ma sarebbe già tanto avere risposte immediate su Autorità portuale e continuità territoriale, che oggi più che mai sono le priorità per fare quel salto che ancora Messina non riesce a fare. Sapere che su questi due punti, per la prima volta, c’è la condivisione di tutti, è l’arma in più che dobbiamo sapere usare.

Rosaria Brancato