Non si sblocca la composizione della giunta Lombardo. E a Berlusconi l’Mpa chiede un ministero

Tutto ancora bloccato. Il centrodestra continua a prendere tempo, non viene ancora ufficializzata alcuna candidatura e intanto le amministrative si avvicinano. Come avevano spiegato anche qualche giorno fa, si tratta di una vera e propria reazione a catena: dalla composizione del governo Berlusconi dipenderà l’assetto della giunta regionale, e da questo, a sua volta, dipenderanno le candidature per le amministrative in Sicilia, soprattutto nei palazzi più -caldi- come i comuni e le province di Catania e Messina e la stessa provincia di Palermo. Assodato che nelle competizioni di giungo Pdl, Mpa e Udc riproporranno quell’alleanza che tanto bene ha fatto alle regionali, per il resto nulla può essere considerato certo.

A Roma Berlusconi lavora alla composizione del mosaico, e nonostante l’ottimismo palesato alla chiusura delle urne, non tutti i tasselli sono ancora a posto. Dovrà farsene una ragione anche Gianfranco Micciché, che dopo aver annunciato che sarà « il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per il Sud e il Cipe » si è sbilanciato dichiarando che «la squadra è fatta». In realtà la squadra non è fatta, ed è proprio l’Mpa di Raffaele Lombardo, oltre alla Lega di Bossi, a dare qualche difficoltà al nuovo premier. «Non credo sia possibile – ha detto chiaro e tondo il neo governatore della Sicilia – che il Movimento per l´autonomia non abbia un proprio ministro nel prossimo governo». Concetto ribadito dal senatore Giovanni Pistorio, che potrebbe essere proprio uno degli aspiranti ministri: «L´Mpa deve essere presente nel consiglio di ministri, è un riconoscimento per l´esito delle elezioni». Il punto è che questa ferma posizione blocca, di fatto, la trattativa su base siciliana per la composizione della giunta. «Finché non si risolverà la vicenda nazionale – ha dichiarato il coordinatore regionale di Forza Italia Angelino Alfano – nella quale sono incluse le rivendicazioni che provengono da Lombardo, non si farà il governo regionale». Altre difficoltà provengono da un’altra ferma volontà di Lombardo: avere quattro-cinque tecnici -extra-partito- nella propria squadra. Chi dovrebbe rinunciare ad un proprio esponente in favore di questi tecnici? Difficile, anche qui, trovare un accordo, anche perché se Udc e Mpa dovessero avere, come si pensa, rispettivamente tre e due assessorati, difficilmente potranno rinunciare alla -sistemazione- di un loro uomo, e stesso discorso può anche valere per An, come ha confermato nei giorni scorsi il segretario regionale Pippo Scalia.

Tutto questo, come detto in apertura, si ripercuote sui versanti locali. Rimanendo a Messina, i nomi ormai sono quelli che circolano da giorni, in attesa solo di essere ufficializzati. E se Giuseppe Buzzanca è piuttosto certo per quanto riguarda la candidatura a sindaco, più ingarbugliata rimane la questione Palazzo dei Leoni, dove in pole position rimane Nanni Ricevuto, ma a reclamare la presidenza ci sono anche Giuseppe Santalco (corrente Crimi), Antonio D’Aquino (sponsorizzato da Micciché) e Ciro Gallo (-pupillo- di Alfano). Il vertice decisivo è previsto tra il 5 e il 6 maggio.