Il nuovo corso dell’Atm, La Corte: «C’è molto da lavorare»

«Alle cose impossibili siamo abituati, per i miracoli ci stiamo attrezzando». Si affida ad una battuta il neo commissario dell’Atm Cristofaro La Corte per tuffarsi nell’impresa ardua, affidatagli pochi giorni fa dal sindaco Giuseppe Buzzanca, di far uscire dalla crisi l’azienda trasporti di Messina. Oggi La Corte ha varcato la soglia di Palazzo Zanca, ospite della IX commissione consiliare, nella seduta dedicata al piano industriale dell’azienda e alla quale erano presenti anche il direttore generale dell’Atm Claudio Conte e l’assessore alla Mobilità urbana Melino Capone.

«C’è molto da lavorare – ci ha dichiarato La Corte uscendo dall’aula consiliare – ma ci sono anche le sinergie giuste e dal sindaco ho avuto i poteri necessari per farlo. Bisogna migliorare l’organizzazione del lavoro, se è il caso anche radicalmente, perché gli obiettivi principali sono due: rendere un servizio efficiente alla città e risanare l’azienda. I dipendenti devono collaborare perché in ballo c’è anche il loro posto di lavoro, ma anche la cittadinanza deve essere sensibilizzata, iniziando a pagare l’autobus». Ma qual è l’emergenza primaria all’Atm? «Il problema economico è senz’altro quello principale, ma è necessaria innanzitutto un’azione di controllo amministrativo e al tempo stesso aziendale».

Insomma, fine della pacchia e di quel caos incontrollato che ha fatto dell’Atm una vera babele. «Vorrei far resuscitare nel personale – ha detto La Corte in commissione – l’orgoglio di appartenenza e l’amore per l’azienda. Al Comune chiedo di darci il contributo necessario ma anche gli obiettivi da raggiungere». Del piano industriale, redatto dagli uffici tecnici dell’Atm nelle settimane scorse, si tornerà a parlare venerdì, in una seduta della commissione allargata anche ad altri consiglieri, prima del passaggio in consiglio comunale. «E’ un piano – ha affermato Conte – che serve soprattutto a dare le linee guida di partenza al dibattito e al confronto con politica e sindacati».

(foto Dino Sturiale)