Oggi come ieri l’attacco contro i lavoratori rappresenta un attacco contro la democrazia

Le federazioni provinciali del Partito dei Comunisti Italiani e del Partito della Rifondazione Comunista hanno commemorato un tragico evento di 62 anni fa deponendo fiori sulla lapide in Piazza Unità d’Italia. Davanti alla Prefettura di Messina accadde infatti la prima strage che ebbe protagonisti i lavoratori e le forze dell’ordine che, al grido di -avanti Savoia!-, spararono su chi chiedeva pane e lavoro. Giuseppe Maiorana, Biagio Pellegrino e Giuseppe Lo Vecchio caddero vittime .

Era il 7 marzo 1947: il governo faceva sparare sulla folla che manifestava.Per il Pdci ed il Prc, la commemorazione di tale tragico fatto vuole riportare alla memoria collettiva il senso del sacrificio dei tre caduti in una città che, a distanza di oltre sessant’anni dalla tragedia, vive ancora in un’area di povertà e di precarietà sociale ed economica, e vogliono evidenziare come l’ideologia delle destre al potere continua a ridurre le tutele dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli, aggrava il divario tra ricchi e poveri e tra nord e sud d’Italia, propone solo elemosine per combattere la crisi.

Il Pdci e il Prc sostengono che non e’ di carità che ha bisogno il paese ma di giustizia sociale, sottolineando – nella nota inviata a mezzo stampa – che oggi come ieri l’attacco contro i lavoratori rappresenta un attacco contro la democrazia.