Presentato al Policlinico il programma di -Resuscitazione ospedaliera-

La chiamano -resuscitazione ospedaliera-, ma non è un miracolo sovrannaturale. Si tratta di una delle novità più rilevanti e all’avanguardia della scienza medica, che da oggi verrà applicata anche qui a Messina, unica città d’Italia insieme a Pavia. Ne ha illustrato i dettagli nel corso di una conferenza stampa il prof. Roberto Gaeta dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia e Riabilitazione cardiologica.

«La resuscitazione ospedaliera – Gaeta – in tutt’Italia si applica solo qui e a Pavia e si basa sull’utilizzo particolare di una macchina da utilizzare per i malati che giungono in ospedale con una funzione cardiaca compromessa gravemente. L’utilizzo di questa metodologia prevede difatti l’impiego di un supporto extracorporeo costituito da una pompa centrifuga, in grado di sostituirsi al cuore, ed un “polmone artificiale-, in grado di funzionare per alcuni giorni, in attesa del recupero della funzione naturale degli organi colpiti da infarto o da altre patologie. L’utilizzo della pompa, che si applica al paziente senza aprire il torace, avviene unicamente attraverso i vasi della gamba e permette di sostenere per intero la funzione cardiopolmonare».

«Solo grazie ad un adeguata organizzazione del nostro reparto – aggiunge Gaeta – abbiamo potuto mettere in atto questa tipologia di intervento, poiché per realizzarlo ci vuole una conoscenza del tipo di macchinario da utilizzare, ma bisogna anche seguire delle procedure particolari e standardizzate abbastanza complesse. Dopo questo tipo d’intervento si può ristabilire una emodinamica sufficiente e appropriata anche durante le manovre di rianimazione cardiopolmonare del paziente». Il progetto rientra nel più ampio quadro della creazione e validazione anche a Messina di un polo terapeutico d’eccellenza nella cura del paziente cardiopatico scompensato.