Risorgimento Messinese denuncia il persistente isolamento di Contrada Scoppo-Caprera

Contrada Scoppo-Caprera è isolata dal 22 gennaio, nonostante le rassicuranti dichiarazioni dei responsabili dell’amministrazione comunale diffuse attraverso gli organi di informazione. La Protezione Civile é incapace di far fronte alle diverse emergenze. La città prende atto delle gravissime carenze di personale, mezzi e risorse economiche, peraltro sperperate in discutibili manifestazioni pseudo sportive-culturali-.

E’ quanto si afferma nella nota di Risorgimento Messinese, nella quale si annuncia, sul tema, anche un’interrogazione al Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, da parte dei consiglieri di R. M. Nino Carreri e Salvatore Serra.

Ulteriori sopralluoghi, effettuati dal consigliere Carreri, avrebbero infatti evidenziato un importante fronte franoso di circa 40 metri che continua a tenere isolate le famiglie residenti mettendo in condizioni di inagibilità l’unica strada di accesso, sommersa da detriti. Un intervento dei mezzi comunali, grazie all’impegno di pochi uomini, é riuscito a creare un varco pedonale ma ad aggravare la situazione sarebbe intervenuta l’interruzione della condotta idrica che alimenta altre abitazioni nella contrada. -A tutt’oggi- – prosegue la nota del gruppo di Fabio d’Amore – -il Comune, dopo aver provveduto ad identificare le famiglie sfollate, non ha ancora esitato alcun intervento a sostegno delle stesse. L’imponente manifestazione della Protezione Civile, svoltasi nel dicembre scorso, con notevole dispiego di uomini e mezzi, aveva tranquillizzato la popolazione sulle capacità di intervento della macchina organizzativa in caso di eventi calamitosi. L’illusione però è durata meno di un mese ed alle prime eccezionali precipitazioni la cittadinanza ha preso atto dell’assoluta inadeguatezza degli interventi.-

La nota conclude sottolineando come i fatti accaduti nei giorni trascorsi smentirebbero amministrazione e sindaco, i quali sono tenuti ad agire in modo energico sul prossimo bilancio per evitare sperperi di risorse pubbliche, concentrandole sulle vere esigenze di sicurezza dell’intera cittadinanza. -Contrariamente- – si legge ancora nella nota di R.M. – -meglio trasferire le competenze dell’intera struttura all’ente Provincia. Inoltre bisogna ripensare ad un modello futuro di sviluppo urbanistico sostenibile in relazione all’evidente dissesto idrogeologico causato anche dallo scempio edilizio degli ultimi anni.-

Un ultimo richiamo il gruppo di Fabio D’Amore lo fa al Sindaco esortandolo a rimpinguare il numero esiguo di geologi necessari “invece di sfornare continuamente esperti del nulla”.