La Russa: l’identità di Alleanza Nazionale è viva

«Cca semu». Esordisce in siciliano davanti ai giornalisti l’onorevole Ignazio La Russa (nella foto). Solo poche battute sul marciapiede davanti alla Provincia, prima di passare a salutare il presidente Leonardi e partire alla volta di Portorosa, dove è previsto una convention con tutti i candidati per parlare di sicurezza e di incremento del turismo.

A chi gli chiede se è soddisfatto dei sondaggi, che danno il Pdl in netto vantaggio sul Pd, risponde: «Non mi fido dei sondaggi, da buoni trapattoniani diciamo -mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco-.». Ma è comunque fiducioso, soprattutto rispetto al consenso degli elettori del suo ex partito, Alleanza Nazionale, dopo l’ingresso nel Popolo delle Libertà: «Storace ha scarse possibilità di superare il 4 per cento, e me ne dispiace; ma è un rimpianto suo, non nostro», commenta sereno. E poi la ricerca di ampie alleanze era intrinseca nel DNA dell’ex partito, come suggeriva il nome stesso. «Anche dopo le elezioni daremo vita a gruppi parlamentari in cui conviveranno persone di tutte le provenienze. L’identità del partito non è persa, la si può rintracciare nei cartelloni della campagna elettorale, approvati da tutta la coalizione, che parlano di immigrazione e sicurezza.».

Riguardo alla Sicilia alla domanda di rito sul ponte La Russa ha risposto: «Lo faremo, ma insieme alla opere viarie necessarie», mentre a proposito del governo Cuffaro: «Ha fatto molte cose buone, ma mi sarebbe piaciuto che di fronte a certi eventi fosse durato un po’ meno». E le accuse ai deputati siciliani dei passati governi di non farsi sentire? «Io ne conosco un paio, e quelli si fanno sentire eccome. Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire».