Santalco prende ancora di mira Rinaldi

Carmelo Santalco torna all’attacco, nel suo duello -a distanza- con il coordinatore provinciale del Pd Franco Rinaldi. In particolare il segretario cittadino dell’Udc torna a commentare la nota di Rinaldi sugli atti di Sinatra e in particolare sull’annullamento della determina 34/94 sulle nomine nei Cda delle partecipate. «Non comprendo – scrive in una nota Santalco – lo stupore dell’On Rinaldi nel criticare la scelta del Commissario Sinatra che ha inteso annullare la determina sindacale n.34/94 che fissava le procedure per le nomine nei Consigli di Amministrazione degli Enti collegati o partecipati dal Comune di Messina. A differenza di quanto lui sostiene (cioè che la suddetta determina fissava i criteri seguiti dai primi cittadini della città di Messina succedutisi dal 1994 fino all’ottobre 2007), rammento che già il 24/1/06 (e cioè a quasi un mese dall’insediamento di Genovese), con determina n.21, suo cognato aveva pensato bene di modificarla, cassandone per intero il comma 2 dell’art.1. E ciò in quanto nella vecchia stesura era fatto divieto di nominare negli Enti partecipati coloro i quali ricoprivano cariche elettive anche nei Consigli Comunali».

«Questo stratagemma – prosegue – ha permesso allora a Genovese di “confezionare un abito- su misura per il suo amico Elio Sauta, eletto Consigliere Comunale, che in tal modo è stato nominato Presidente dell’Istituzione dei Servizi Sociali, ruolo che altrimenti non avrebbe potuto ricoprire. In sintesi si è assistito ad una modifica regolamentare “fatta in casa “ da Genovese, che invece avrebbe dovuto essere per legge di competenza esclusiva del Consiglio Comunale, e che io allora ebbi modo di denunciare con un’interrogazione cui non seguì alcuna risposta. E allora mi chiedo: se suo cognato Genovese ha potuto modificare a proprio uso e consumo una determina scavalcando il Consiglio Comunale, perché si scandalizza se il Commissario, con i poteri consiliari, la annullata?».