Scuola. La Regione si oppone al ridimensionamento di strutture ed organico previsto dalla Gelmini

La scuola assoluta protagonista, nelle ultime settimane, delle prime pagine dei quotidiani nazionale e locali. Ora per le manifestazione anti-Gelmini le cui proteste che hanno coinvolto tutto lo stivale, ora per quell’ultimo tragico incidente in cui ha perso la vita uno studente di 17 anni e che ha dunque lanciato l’allarme sull’esistenza di adeguate norme di sicurezza negli istituti scolastici del paese.

M anche in Sicilia si discute di scuola, lo fa l’assemblea regionale la cui giunta regionale, proprio tornando sul fronte Gelmini, a votato all’unanimità la presentazione del ricorso contro la norma del decreto del ministro dell’istruzione che mette a rischio, in Sicilia, posti di lavoro, non tenendo conto della territorialità geografica e dei problemi legati alla viabilità e penalizzando maggiormente, pertanto, le zone disagiate. Un problema che riguarda da vicini anche la provincia di Messina e quegli isttiuti “minori- che sulla base della norma prevista dalla legge, rischierebbe di lasciare “sforniti- delle adeguate struttura anche alcuni piccoli centri del messinese.

«La Regione – ha dichiarato l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Antonello Antinoro – si oppone all’unanimità al ridimensionamento scolastico perché la Sicilia paga un prezzo troppo alto. In questa prima fase vengono tagliati 200 dirigenti scolastici ed altrettanti dirigenti tecnico-amministrativi, nella seconda, invece, ad essere penalizzati sarebbero gli insegnanti e ciò metterebbe in ginocchio il mondo della scuola. Noi – conclude – siamo contro le riforme del Governo nazionale che vogliono indebolire la Sicilia e lavoriamo, invece, per fare crescere la nostra regione».