Sinatra ha deciso: il Comune non avrà un nuovo direttore generale

Dopo la revoca della nomina di Emilio Fragale, Palazzo Zanca non avrà un nuovo direttore generale, per lo meno fino all’insediamento del nuovo sindaco. Il commissario straordinario Gaspare Sinatra ha, infatti, deciso di fare a meno di una figura «per altro non prevista dallo Statuto comunale vigente». Una rinuncia dettata soprattutto da «ragioni finanziarie e di economie di bilancio», che suggeriscono, secondo Sinatra, più parsimonia nella gestione del personale, come per altro auspicato dall’ultima relazione della Corte dei Conti. E’ vero che è prevista dalla legge «la -possibilità- per il Sindaco, e quindi per il Commissario, di nominare un direttore generale, a tempo determinato; ma le richiamate esigenze finanziarie – afferma Sinatra- e la politica impostami di riduzione delle spese, mi hanno indotto ad assumere tale decisione».

Al segretario generale Filippo Ribaudo, che stando ad insistenti voci di corridoio era il favorito a ricoprire la carica di “city manager-, ai dirigenti responsabili di area e ai dirigenti responsabili di dipartimento tornano le funzioni prima assegnate al direttore generale. Il che sicuramente non dispiacerà a più di qualche “inquilino- di Palazzo Zanca. Ricordiamo che al fianco del commissario, in questo momento, agiscono a tempo pieno uno i due esperti esterni nominati di recente, Maria Stella Passero, vero e proprio braccio destro di Sinatra nelle sue quotidiane attività di Palazzo, e Salvatore Vernaci, consulente per i servizi sociali.

Sempre stamani il commissario ha deciso che sarà la dott.ssa Diane Litrico, attualmente dirigente del Suap, lo sportello unico delle attività produttive, a sostituire Vincenzo Ciraolo nella direzione ad interim del dipartimento Avvocatura. Ciraolo fu l’ultimo degli “epurati- di Sinatra, licenziato dopo che in un primo momento era stato confermato al suo posto. Su questa vicenda c’è in atto un contenzioso, per il quale Sinatra si è affidato ad un avvocato esterno, il catanese Vincenzo Vitale, sborsando già una parcella “d’anticipo- di 8.000 euro. Fra due giorni l’udienza davanti al giudice del lavoro.

(foto Dino Sturiale)