Società partecipate, si chiude il cerchio

Il conto alla rovescia sta per scadere. Conti alla mano, è ormai vicina al traguardo la proroga di 45 giorni che il commissario al Comune Gaspare Sinatra, i primi giorni di novembre, aveva concesso alle società partecipate. Un “ultimatum- vero e proprio, in cui veniva spiegato che in questo lasso di tempo si sarebbe operato «in regime di proroga e potranno essere adottati esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché quelli urgenti e indifferibili con l’indicazione specifica dei motivi». Sostanzialmente veniva preannunciato l’azzeramento di tutti i Cda, peraltro auspicato da buona parte del centrodestra messinese.

Ma nel frattempo qualcuno ha deciso di dare l’altolà al commissario, ed in particolare i presidenti di quelle municipalizzate che sono Società per azioni. Nella fattispecie si tratta di Ato3, Amam, Messinambiente e Polisportiva Messina, le quali devono attenersi alla modifica dello statuto per ridurre i propri Cda in proporzione all’ammontare dei rispettivi capitali sociali (Messinambiente, Amam e Polisportiva hanno fatto “da sé-, con le dimissioni di alcuni consiglieri), ma sostengono che il provvedimento di Sinatra non può essere applicato a loro, essendo regolate da Codice civile. Alla fine della giostra, dunque, considerando che l’Atm sta rincorrendo i tempi (previsti dallo statuto) per divenire Spa, l’unico Cda che dovrebbe saltare è quello dell’Istituzione dei Servizi Sociali, presieduta da Elio Sauta. Sinatra starebbe già provvedendo a nominare i nuovi componenti del Cda, che dovranno però tener conto della mancanza, “denunciata- dallo stesso Sauta proprio ieri, di 1,6 milioni di euro necessari ad alcuni servizi. Non a caso i sindacati hanno parlato, nei giorni scorsi, di possibili nuove vertenze, dopo quelle di Messinambiente e Atm, nel settore dei servizi sociali. Burrasca in arrivo?

(foto Dino Sturiale)