Strada statale 113, fra tre mesi la riapertura

Riaprirà fra tre mesi la strada statale 113 attualmente interrotta poco dopo Gioiosa Marea. E’ questo l’importante risultato strappato dalla delegazione di cittadini nebrodensi che ieri pomeriggio ha presidiato gli uffici della Protezione civile regionale a Palermo, per protestare contro l’inerzia degli amministratori pubblici. Una delegazione di cittadini di Gioiosa e Piraino, guidata dai rispettivi sindaci Ignazio Spanò, Giancarlo Campisi e da Teodoro La Monica, segretario generale della Fp Cgil ha infatti partecipato all’incontro con i vertici di Anas, Protezione civile regionale e rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture. L’incontro, mediato dal viceprefetto di Messina, Salvatore Confarino, ha permesso di raggiungere un obiettivo nel brevissimo termine.

Già oggi il sindaco di Gioiosa emetterà un’ordinanza che obbligherà il proprietario del terreno in cui insiste la frana ad intervenire entro cinque giorni per rimuovere le cause di pericolo. Se il privato non dovesse agire a quel punto entrerà in azione la protezione civile regionale che provvederà a realizzare i lavori di messa in sicurezza del pendio in cui insiste la strada interrotta. I lavori per un importo di 318mila euro, comincerebbero dopo pochi giorni. Solo allora, quando il cantiere sarà in sicurezza, l’Anas interverrà con i suoi mezzi per ripristinare la strada.

L’assessore regionale al Territorio Rossana Interlandi, intervenuta al termine dell’incontro, ha duramente criticato l’atteggiamento dei tecnici dell’Anas e i loro “temporeggiamenti-. E di fronte alle perplessità espresse dai tecnici presenti, l’assessore ha tagliato corto: “Garantisco io per la sicurezza-.

“Questo dimostra – spiega Teodoro Lamonica, del comitato di protesta – che la mobilitazione dei cittadini riesce a smuovere la burocrazia , troppo spesso impantanata nelle secche delle procedure e dei balletti di competenza. Auspichiamo pertanto un immediato intervento di tutti gli organi interessati, Protezione civile, Anas, e assessorato regionale al Territorio affinché si risolva la faccenda. Solo così potremmo sperare di garantire la ripresa economica del comprensorio, seriamente danneggiato dall’interruzione stradale-.