Tagli alle scuole. Per il PdCi un provvedimento penalizzante soprattutto per il sud

Il Partito dei Comunisti Italiani condanna energicamente la decisione del governo Berlusconi di tagliare, per l’anno scolastico 2009-2010, 792 posti, tra personale docente e personale ATA, nella provincia di Messina, che sconta già un alto tasso di disoccupazione. -E ciò in contraddizione con la demagogia meridionalista e sicilianista che caratterizza la campagna propagandistica portata avanti dallo stesso governo – e, in particolare, da partiti come l’MPA di Raffaele Lombardo – nonché con le rassicurazioni di non toccare i livelli occupazionali nella scuola ripetutamente date dal ministro Gelmini-.

-Non solo il 40% dei tagli programmati riguarderà l’estremo Sud – afferma il segretario Bertuccelli – ma si arriva anche alle contraddizioni paradossali. Se sono vere le dichiarazioni governative, secondo le quali i posti per l’insegnamento di sostegno non dovrebbero complessivamente diminuire e se è del pari vero che quelli destinati al Sud diminuiranno, se ne deve concludere che il calo al Sud sarà «compensato» da un aumento al Nord. I disabili che abitano nel Mezzogiorno sono due volte sfortunati-.

Il PdCI invita tutto il personale della scuola a partecipare agli scioperi e alle manifestazioni di protesta che si svolgeranno nelle prossime settimane. Denuncia il silenzio eloquente di sindacati come la Cisl e la Uil.