Reset sui fondi Metromare: “Classe dirigente imbarazzante”

“Il fallimento della politica partitica viene evidenziato anche in questa occasione dall’imbarazzante
incapacità di una classe dirigente, solo sulla carta evidentemente, che non riesce mai a far valere i diritti dei messinesi neanche quando gli stessi sarebbero tutelati da regole, leggi e buonsenso”. E’ quanto scrive Reset in merito alla “sparizione” dei fondi della Metromare.

“Poco prima della fine del 2012 – scrive il Movimento – abbiamo tramutato un’idea, quella sulla società pubblica di traghettamento, in una proposta corredata di fattibilità tecnica ed economica. Obiettivo di quella iniziativa era quello di marcare la differenza, appunto, tra un’idea ed una proposta effettivamente fattibile e, cosa non meno rilevante e necessaria, riaccendere i riflettori sul tema della continuità territoriale sancito dall’art. 3 della nostra costituzione”.

Secondo Reset non si tratta di garantire servizi a singhiozzo, costosi e mai coordinati, “ma di definire una vera e nuova politica dei trasporti di cose e persone. La politica dovrebbe occuparsi di questo, creando le condizioni per lo sviluppo di un territorio, cosa che oggettivamente, ma è solo una constatazione, i nostri Amministratori fino ad oggi non sono neanche riusciti ad immaginare”.

La tematica dei trasporti, nel progetto della “Città possibile” di Reset è centrale: “Lo sviluppo di un territorio passa innanzitutto dalla qualità dei servizi collegati alla mobilità. Il nostro territorio, per diritto costituzionale, deve essere messo in condizione di avere identici servizi e infrastrutture di altre parti d’Italia”.