Vigilanza venatoria sul territorio provinciale, si tirano le somme: quale futuro per la -Multiservizi spa-?

Questa mattina in sala giunta a Palazzo dei Leoni, è stato fatto il punto sull’attività svolta in materia di vigilanza venatoria nell’anno 2008, e come è ovvio che fosse, si è parlato anche di “Multiservizi spa”. La società mista partecipata della Provincia infatti, insieme al Corpo di Polizia Provinciale, è delegata proprio all’attività di vigilanza venatoria e ambientalista sull’intero territorio provinciale, fatta eccezione per le aree destinate a parchi e riserve naturali.

Secondo quanto emerso dalla relazione stilata dal funzionario responsabile e dal dirigente dell’8° Dipartimento della Provincia, l’attività è stata svolta esercitando una costante e quotidiana attività di prevenzione e repressione di illeciti penali ed amministrativi che ha avuto effetti positivi sul patrimonio naturale e sull’ambiente, avendo determinato di fatto una maggiore salvaguardia degli uccelli e della fauna selvatica. I servizi, espletati in sei distinte zone territoriali e coordinati dalla Sala Operativa attiva a Messina, sono stati i seguenti: controllo sull’attività venatoria; vigilanza antincendio; controllo sulla pesca nelle acque interne; controllo ambientale; protezione civile; controllo raccolta funghi.

Dalla conferenza, presieduta dall’assessore provinciale al Territorio Gaetano Duca, sono venuti fuori anche numeri sull’azione svolta nel 2008. In special modo da maggio ad ottobre, sono questi i dati più significativi: ore di vigilanza espletate 26305; cacciatori controllati 1161; verbali emessi 23; verbali pesca 1; sequestri operati ad ignoti 5; segnalazione incendi 81; km percorsi (7 automezzi) 184985.

Fin qui sembrerebbe tutto rose e fiori. Ma c’è un aspetto che non può essere ignorato. Polemiche si muovono infatti ormai da tempo proprio intorno alla “Multiservizi Spa”, società che per affidamento diretto ha svolto l’attività dal 2003 ad oggi. Della questione, spesso in maniera “aspra”, si è discusso più volte anche in Consiglio Provinciale (che non è stato interpellato per l’affidamento), all’interno del quale l’opposizione, ma anche esponenti della maggioranza, hanno manifestato dubbi e perplessità sulla ampia natura dei servizi e sulle modalità di assunzione dei dipendenti (anche se non sulla “qualità” del loro lavoro). Dipendenti che rischiano il posto, visto che la determina n.1 del 25 marzo 2009 proroga il contratto del 24/04/08, quello dell’affidamento, fino al 31/08/2008. Dunque a settembre ci si potrebbe ritrovare con il servizio “scoperto” e nuovamente al bivio tra un’ulteriore proroga dell’affidamento o una gara d’appalto per decidere un nuovo eventuale aggiudicatario.