Vincoli Prg, la città non può più aspettare. E il Consiglio si autoconvoca

La Regione perde ancora tempo? Allora il Consiglio provvederà da sé. Per il momento è solo una provocazione, ma l’iniziativa che vede in campo un folto gruppo di (ex?) consiglieri comunali potrebbe andare avanti seriamente. Il punto focale della questione riguarda i vincoli al Prg, aree espropriate dal Comune per realizzare servizi e infrastrutture di interesse pubblico, e la cui scadenza è fissata per il 18 ottobre. La Giunta ha già deliberato sui vincoli, ma per renderli operativi sarebbe stata necessaria l’approvazione del Consiglio. Consiglio dichiarato decaduto, però, prima che potesse approvare l’atto, che adesso sarà di pertinenza del commissario straordinario. Il punto è: la Regione nominerà il commissario prima del 18 ottobre? Nel dubbio, giunge una richiesta forte da parte di una delegazione bipartisan di consiglieri formata da Barbalace, Caprì, Capurro, Curcio, Calabrò, Nazzareno Foti, Morabito, Nicolosi, Pergolizzi, Picciolo, Puglisi, Rizzo, Saglimbeni, Sindoni e Urso: che la Regione si dia una mossa, altrimenti che il presidente del Consiglio D’Amore autoconvochi una seduta straordinaria per lunedì 15 con all’ordine del giorno la delibera sui vincoli del Prg.

Solo una provocazione? «Dal giorno della notifica – spiega Santino Morabito, di Sinistra democratica – non ho ricevuto alcun atto formale sullo scioglimento del Consiglio. E’ chiaro che per atti improrogabili e urgenti, vicesindaco e giunta rimangono in carica. Ma questa delibera sui vincoli Prg, che è assolutamente da considerare atto improrogabile, è di esclusiva competenza del Consiglio, dunque il quesito è: in ragione della scadenza del 18 ottobre, se la Regione dovesse attardarsi ancora, il Consiglio può essere legittimato ad approvare la delibera? La nostra è anche una provocazione, per carità, ma la richiesta al presidente D’Amore per una seduta straordinaria, per la quale rinunciamo al gettone di presenza, l’abbiamo inoltrata. Ma cosa aspetta la Regione a indicare il commissario? D’altronde la scelta è tra una ristrettissima cerchia di funzionari, cinque-sei persone. Una città di 250.000 abitanti sta aspettando».