Falso invalido, si indaga anche su chi l’ha visitato

Dovrà restituire allo Stato oltre 100 mila euro, per l'esattezza 127 mila euro e poco più, cioè quanto ha incassato negli ultimi 5 anni perché inabile al 100%. In realtà il calabrese Ferdinando Oddamo, 63 anni, secondo la Procura inabile non lo era affatto, ed ha ottenuto la pensione di invalidità attraverso una truffa.

Per questo il Gip Tiziana Leanza gli ha fatto notificare un decreto di sequestro preventivo, mentre il sostituto procuratore Stefania La Rosa, titolare dell'indagine, lo ha denunciato per truffa in pubbliche erogazioni, frode, falso e falsa perizia. Al vaglio c'è adesso anche il ruolo di quelli che gli hanno certificato l'inabilità, anche se da un primo controllo pare che l'ex marinaio abbia fatto tutto da solo.

Il sessantatreenne è in pensione da 10 anni e da alcuni mesi era sotto l'occhio vigile degli investigatori che lo hanno seguito e filmato durante tutto il giorno, scoprendo che svolgeva una normalissima vita, compiendo atti assolutamente incompatibili con la sua presunta invalidità totale.

Il lavoro della magistratura non può andare indietro oltre i 5 anni per via della prescrizione, così il provvedimento di sequestro – che mira al recupero delle somme – copre soltanto questo periodo. Sicuramente però l'inchiesta va avanti, e il caso Oddamo è soltanto la punta dell'iceberg.

Intanto il legale del marinaio, l'avvocato Nino Cacia, ha chiesto al Tribunale del Riesame di rivedere il provvedimento di sequestro e revocarlo. L'udienza non è ancora stata fissata.

"Il provvedimento cautelare emesso si fonda esclusivamente sugli esiti dell'attività investigativa posta in essere dalla Digos – spiega il difensore – secondo cui la diagnosi posta a base della pronuncia del Tribunale del Lavoro ed in ragione della quale è stato erogato l'emolumento pensionistico di invalidità all'Ooddamo, sarebbe incompatibile con le risultanze investigative che ascriverebbero all'Oddamo "atteggiamenti propri di una persona normodotata, in grado di deambulare e di utilizzare oggetti di uso comune senza limitazioini fisiche che sarebbe logico aspettarsi da un soggetto affetto dalle patologie diagnosticategli in sede di benefici previdenziali". Solo a mero titolo di esempio, si segnala che l'Oddamo è stato sottoposto a visita medica dal Prof. Di Mauro, consulente d'ufficio del Giudice del lavoro, nell'anno 2008 in seno al procedimento civile portante numero 3197/07 mentre il servizio di osservazione posto a base – tra le altre cose – del provvedimento cautelare è stato effettuato dagli agenti della Digos l'8 ottobre del 2014. Non sfuggirà il notevole lasso di tempo intercorso tra le due date".

Alessandra Serio