L’allarme di 250 vigili urbani: “Il nostro comparto è in ginocchio”

Il corpo dei vigili urbani è arrivato al capolinea e non intende ripartire nelle stesse condizioni. Circa 250 vigili della Polizia Municipale, a briglia sciolte, descrivono una situazione non più tollerabile. Hanno scritto e sottoscritto una petizione. Tre pagine piene tra le criticità esposte e le richieste emerse dei lavoratori che esprimono “profonda preoccupazione per quanto attiene la “situazione emergenziale” che attanaglia il Corpo da alcuni lustri e che sta ulteriormente e pesantemente precipitando negli ultimi mesi”. Problemi, dunque, che da almeno un decennio sono sempre gli stessi, mai risolti e che il tempo e le decisioni prese a riguardo hanno peggiorato. E’ una situazione di non ritorno quella che si affaccia dopo gli ultimi fatti emersi. E’ scattata la molla. Tra i vari motivi, c’è sicuramente una giustificazione d’orgoglio per chi sa di aver svolto il proprio lavoro al meglio nonostante le condizioni non ottimali.

Passiamo ai numeri. Sono 390 le unità impegnate nel corpo della Polizia Municipale. Poco più della metà prevista dalla pianta organica che dovrebbe essere pari a 700 unità circa. Dei 390, 68 sono assunti con contratto a termine, 48 sono gli ex contrattisti e 20 i vincitori del concorso pubblico. Fattore più allarmante è che il corpo risulta privo di Coordinatori: “Non risultano ad oggi, né espletati né programmati per il breve periodo, concorsi interni per Cat. D (grado Commissari Ispettori Superiori – CIS)”. E ancora i vigili lamentano la mancanza di una programmazione ciclica di nuovi concorsi per sopperire alle assenze fisiologiche derivanti dai pensionamenti e dal personale transitato e transitante in altri ruoli.

Ma le “pecche” non finiscono qui. I problemi non sono solo dovuti all’organico ridotto: Dotazioni tecniche, operative, vestiario ed in genere Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) assenti e/o profondamente carenti, assenza di protocolli operativi, strutture spesso inadeguate o addirittura, come nel caso della Caserma “Di Maio”, inagibili, inesistente programmazione dei servizi e tanto altro, mancanza di garanzia sull’effettiva esistenza di adeguata copertura finanziaria per le attività istituzionali da trattamento salariale accessorio.

I vigili urbani chiedono dunque che venga fatta luce e che vengano adottati i necessari provvedimenti a tutela del Corpo e della sicurezza. Chiedono la reintegrazione oraria per il personale contrattista, la stabilizzazione degli agenti a tempo determinato, l’avvio delle procedure per il rilascio delle qualifiche di pubblica sicurezza e per il conseguimento delle patenti di servizio per i 20 agenti, l’attivazione delle procedure concorsuali per l’individuazione di coordinatori Cat. Tutto con carattere di immediatezza. Oltre alla convocazione di un tavolo tecnico per “ridare dignità professionale a un comparto in ginocchio”.

E’ arrivato il tempo delle conclusioni. I vigili si aspettano adesso una risposta e se non sarà quella che chiedono si dicono pronti a manifestare con azioni eclatanti tutta la loro rabbia e il loro sconforto verso una situazione che fino a questo momento sono stati gli unici a scontare. (Giusy Briguglio)