Spunta il nome di Spicuzza, che dice no alle primarie: «Partirei svantaggiato»

Ancora è solo un’indiscrezione , ma la notizia comincia a circolare con insistenza fuori e dentro i palazzi. Nella corsa alla poltrona di sindaco spunta,per il centro-sinistra, anche il nome di Enrico Spicuzza. L’ attuale commissario dell’ Atm, fratello del consigliere comunale del Pdl Antonino Spicuzza, ha il sostegno ufficiale del senatore Giuseppe Lumia, ex esponente del Pd eletto alle ultime politiche nella lista de “Il Megafono” e, dunque, vicinissimo al presidente della regione Rosario Crocetta. E proprio il governatore siciliano ha avviato le "consultazioni interne" al proprio movimento per avere informazioni precise e decidere se "spendersi" personalmente sulla candidatura a primo cittadino di Spicuzza, che è anche uomo di “fiducia” – visto l’incarico recentemente affidatogli – del commissario straordinario del Comune , Luigi Croce.

Per Lumia e Crocetta, la stima da parte del reggente di Palazzo Zanca è considerata un marchio di garanzia, che potrebbe avere un peso importante anche agli occhi degli alleati, Pd e Udc in primis. Secondo fonti autorevoli, sia Genovese che D’Alia non disdegnerebbero la scelta di Spicuzza ma entrambi dovranno trovare il modo di farla “digerire” ai rispettivi partiti senza traumi e fratture, soprattutto se su quel nome convergeranno accantonando l’ipotesi delle primarie. Il senatore Lumia, infatti, vorrebbe imporre il nome dell’attuale commissario dell’ Atm come frutto di un accordo condiviso e calato dall’alto, ma a quel punto bisognerebbe stoppare il percorso delle primarie, già avviato nel corso delle due riunioni di coalizione che si sono tenute venerdì e lunedì scorso. Stasera, tra l’altro, ne è prevista una terza, dalla quale dovrebbe venire fuori il regolamento. Come si comporteranno, quindi, i leaders di Pd e Udc? Fermeranno le primarie in nome di un patto siglato nelle segrete stanze? Una risposta definitiva potrebbe venire fuori dalla direzione generale del partito democratico, in programma lunedi prossimo, e dal comitato provinciale del partito centrista, già convocato per sabato mattina.

Intanto, dalla base di entrambi i partiti serpeggiano i primi malumori, sia per quel che riguarda il nome sia per che per quel che riguarda il solito, vecchio modo di fare politica, dove le strategie sotterranee continuano a contare più del dibattito pubblico e trasparente. Alla faccia dei cittadini e degli elettori che invocano, invano, metodi di selezione diversi rispetto al passato della classe politica.

Quanto al nome del commissario dell’Atm Spicuzza, commercialista messinese di 51 anni – che dallo scorso novembre è Presidente del Consiglio dell'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Messina – va detto che pur non essendo un politico dalla politica ha avuto numerosi incarichi: è stato Revisore dei Conti in numerosi istituzioni ed organismi; ha ricoperto tra gli altri, l'incarico di consulente dell'Associazione Ente Teatro di Messina, dal 1992 al 1996, e poi di consulente della sua liquidazione; è stato inoltre componente di pertinenza comunale, nel Consiglio di Amministrazione dell'Ato 3, la cui l'Assemblea dei soci lo nominò presidente e successivamente amministratore delegato. Raggiunto telefonicamente, Spicuzza non nega di essere stato contattato per una sua eventuale discesa in campo alle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio con un ruolo da protagonista, ma spiega che nulla è stato ancora deciso. Quel che è certo è che se alla fine tutti i partiti del centro-sinistra dovessero convergere sul suo nome, lui si guarderebbe bene dal mettersi in gioco alle primarie, fortemente volute da alcune frange del partito democratico e dell’Udc, oltre che dai vari movimenti a sostegno della colazione, ma non ritenute indispensabili da tutti i rappresentanti dei maggiori partiti .

«Le primarie sono uno strumento utile per chi fa politica da quando si alza a quando va a dormire, io partire svantaggiato» ha chiarito a scanso di equivoci Spiciuzza, che ha aggiunto : « Nutro grande rispetto per chi fa politica dalla mattina alla sera, ma io faccio altro nella vita. Penso che il prossimo sindaco più che a fare politica dovrà pensare ad amministrare e al leggersi le carte. In questo momento così difficile, la politica e l’amministrazione non si sposano».

L’dea di Spicuzza è chiara, la palla passa adesso ai partiti e ai loro maggiori esponenti. (Danila La Torre)