Chiusura del ponte di Galati, l’intera zona rischia l’isolamento. Tutta colpa dell’«incapacità gestionale degli Uffici Tecnici Comunali»

La chiusura del Ponte sul torrente Galati non solo era necessaria ma anche inevitabile. Lo sanno bene i consiglieri comunali Vincenzo Messina, Domenico Guerrera, Mario Rizzo (Udc) e Antonio Restuccia (Mpa), che in passato avevano più volte denunciato le condizioni di assolta insicurezza della struttura e che, oggi, puntano il dito contro «l’incapacità gestionale degli Uffici Tecnici Comunali, a conoscenza da anni della criticità strutturale del ponte», ma che non avevano mai preso alcun provvedimento per la messa in sicurezza, né «attraverso la realizzazione di rinforzi strutturali o pianificando per tempo interventi di demolizione e ricostruzione della struttura», né «prevedendo percorsi alternativi e tempi certi, senza traumatizzare i residenti ».
Per “cambiare musica” e vedere cambiare qualcosa si è dovuto ricorrere, dopo anni di immobilismo, alla relazione del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università, che ha disposto la chiusura del ponte sul torrente Galati sia al transito auto veicolare sia pedonale.« Non si comprende – attaccano i i tre consiglieri comunali – per quale motivo l’Amministrazione Comunale, dotata di Uffici Tecnici, e di figure professionali quali ingegneri, architetti, geometri, deve avvalersi, pagando la relativa parcella, del Dipartimento Universitario per essere informata delle criticità strutturali di opere pubbliche, fenomeni ben visibili a occhio nudo».
Oltre al problema economico, non certo secondario in questo periodo nero per le casse comunali, Guerrera, Rizzo e Restuccia pongono un’altra questione attinente ai disagi per «gli abitanti della zona e gli esercenti commerciali, che si vedono privati di un’arteria importante, che si aggiunge alla chiusura della strada di collegamento tra Galati S. Anna e Galati Marina, ricadente nell’alveo del torrente da parte del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, per la quale è stato stipulato un accordo per la realizzazione di una nuova bretella tra l’Amministrazione Comunale e il D.P.R.C., ma che ancora non è stata realizzata».
Il rischio è l’isolamento dell’intera zona soprattutto qualora « la stessa sorte possa coinvolgere anche il ponte che attraversa il torrente Mili, nell’ipotesi che l’Amministrazione Comunale, dia mandato al Dip.to di Ingegneria dell’Università della verifica strutturale». Alla luce di quanto esposto Guerrera, Rizzo e Restuccia «interrogano il sindaco Buzzanca , l’assessore alle Manutenzioni Isgrò e l’Assessore alla Mobilità Urbana Capone, al fine di sapere se intendono attivarsi, ciascuno per le rispettive competenze, a realizzare in tempi rapidi le due infrastrutture, attingendo le risorse dai fondi Ecopass, o da altre fonti che possano garantire un rapido impiego». (DLT)