Dal Free Tibet alla Leopolda: l’Accorinti 2016 ha perso l’identità originaria. Sarà sì ponte?

La toppa è peggiore del buco. A sentire le dichiarazioni sull’entusiasta partecipazione alla Leopolda, o Faraolda, come la chiama l’assessore Ialacqua, si ha l’impressione che ogni tentativo di banalizzare l’accaduto sortisca l’effetto contrario.

L’Accorinti 2016 non è più l’amministrazione acclamata dai messinesi nel 2013 con l’auspicio di un cambiamento vero e profondo. Guardando l’Accorinti bis non si comprende più quale sia l’identità di quest’amministrazione che sta subendo una mutazione genetica.

L’Accorinti 2016 non ha più alcuna “identità” chiara soprattutto agli occhi dei suoi stessi sostenitori. A dire “non capiamo cosa sta accadendo”, a restare smarriti ed irritati di fronte a questa mutazione sono i due pilastri dell’Accorinti 2013 e cioè: Cambiamo Messina dal basso ed Indietrononsitorna. I movimenti a distanza di 48 ore l’uno dall’altro hanno diramato comunicati stampa contestando metodi, uomini, scelte, obiettivi. Contestando una nave che non si sa più né da chi è guidata né dove va. Accorinti non lo capiscono più i suoi stessi assessori, come Ialacqua, i suoi consiglieri, come Lucy Fenech. L’impressione è che dal 2013 non sia Cambiata Messina dal basso ma Accorinti dall’alto.

L’esperienza amministrativa è talmente altro rispetto all’estate 2013 che basta leggere alcuni passi della nota di CMdB: “Ci interroghiamo, ancora una volta, qual è il luogo in cui maturano le decisioni di Renato, se né la Giunta né il suo Movimento di riferimento possono partecipare, a carte scoperte, al momento della ponderazione?”. E’ il suo stesso movimento che contesa il gioco delle tre carte, il il metodo unico dell’empatia applicato alla politica, i rischi di manovre guidate da logiche occulte. La logica del rimpasto sfugge al suo stesso cerchio magico basta rileggere anche la nota di Indietrononsitorna. Entrambi i comunicati contestano lo strapotere di Le Donne, che oltre ad essere uno e trino al vertice della macchina burocratico amministrativa adesso ha anche un suo assessore in giunta, Eller. Per CMdB questa scelta è un imperdonabile autogol di Accorinti che ha aperto la porta ad un cavallo di Troia.

La frattura profonda è con la sua stessa base che di mese in mese lo riconosce sempre meno. In meno di 3 anni l’ala rivoluzionaria è stata “fatta fuori”, con il dimezzamento degli assessori e ridimensionata nel ruolo e nel peso. Signorino, da “sindaco-ombra” è stato demansionato e privato anche del ruolo di vicesindaco. E’ questa la “parabola” di un cambiamento genetico dell’identità di una giunta nata dal basso e diventata tutt’altro.

Chi ha eletto Acorinti ha scelto il suo progetto. Invece guardando questa giunta non sai quale sia il programma, le intenzioni, se non la mera sopravvivenza alle tempeste. E’ un navigare a vista lontano anni luce dai sogni di rivoluzione nei quali tutti avevano creduto. In questo navigare l’iceberg è la Faraona.

Accorinti, per quanto pacifista e idealista sia non può far finta di non sapere che la Leopolda sicula è una kermesse politica e non l’ innocua sagra della pasta con le sarde come adesso si vuol far pensare. Il sottosegretario Davide Faraone ha concluso la convention con questa frase: “Se sostenessi la candidatura di Crocetta sarei un pazzo”, aprendo ufficialmente la strada alla sua candidatura alla Presidenza della Regione. Non era un’esposizione d’artigianato ma un dibattito sul programma per le regionali 2017. “Cambiamenti” non è lo slogan della Fiera dell’arredamento,ma un preciso progetto politico targato Pd.

Ed Eller, renziano entusiasta neo assessore di Palazzo Zanca, lo sapeva benissimo. Dichiarare come fa Accorinti, d’essere andato alla Leopolda perché era il solo modo per incontrare Faraone amareggia. E’ davvero triste pensare che la terza amministrazione dell’isola non abbia altre sedi, altri modi, per interloquire a testa alta con le Istituzioni regionali e nazionali. Riteniamo che Palazzo Zanca abbia una maggiore dignità da essere rispettata. Ma c’è di più. Faraone ha detto sì al Ponte, al Muos, alle trivelle, rappresenta un Pd politicamente spregiudicato che apre le porte a ex cuffariani, forzisti, ncd, a chiunque porti consenso. Il Pd di Faraone è quello di Alice Anselmo che ha cambiato 7 casacche e ora è capogruppo all’Ars dei Dem. Ha ragione l’assessore Ialacqua quando dice “la Faraolda è tutto ciò contro cui abbiamo combattuto in questi 40 anni”.

Mai come adesso Accorinti non è più quello del 2013 ed è in balia di eventi e logiche che i suoi stessi non comprendono più. Eppure continua a ripetere il solito mantra dell’incompreso. Non può continuare ad accusare gli altri di non capire, perché adesso sono i suoi stessi che non lo capiscono più. Accorinti cambia, è cambiato, sta cambiando, ma non lo ammette. Dal tendagate alla zona falcata, dal progetto del Pilone alle occupazioni, dall’ospedale Piemonte all’Autorità portuale, dal dissesto al rapporto con i partiti, dall’inceneritore di Pace all’anniversario dell’Unione Europea è riuscito a dire tutto e il contrario di tutto e a perdere quell’identità che era quella del 2013 e per la quale è stato votato.

Da questo nuovo Accorinti che non dice una parola sull’inceneritore di Pace, sul progetto del Pilone nel Masterplan, poco chiaro sulla falce, assente in quelle che erano le battaglie dei suoi primi 40 anni, che fa entrare in giunta un esperto conosciuto un paio di mesi prima e che si fa “guidare” da lui dritto dritto nella Festa dell’Unità dell’era renziana, dopo aver fatto fuori mezzo Signorino, Perna e Panarello, ignorando voci e appelli della sua base, mi aspetto di tutto,persino che alla prossima Leopolda indossi la maglietta SI PONTE al fianco del sottosegretario. Insomma dal Free Tibet alla Faraona, il passo verso il sì al ponte è breve.

Rosaria Brancato

LE REAZIONI.

LabDem, con un comunicato a firma del coordinatore regionale Francesco Barbalace sollecita” una discussione pubblica non riservata soltanto ai convertiti e ai professionisti della politica, ma aperta ai cittadini. Per superare il partito bloccato, blindato, occorre coinvolgere chi ha meriti e bisogni da far valere, mettendo al bando i congressi fatti a tavolino e i tesseramenti per quote fisse organizzati da capibastone che vogliono ingessare la vita di partito perché temono che in esso circoli aria nuova. E' magra consolazione, infatti, rafforzare le correnti mentre si indebolisce il peso elettorale del partito e si abbassa la qualità dei suoi gruppi dirigenti. Laboratorio Democratico non è una corrente. È una posizione politica e culturale che vuole aiutare il PD mettendo a disposizione le risorse umane di cui dispone”.

FREE-DEM- Alessandro Russo ribadisce la posizione dei renziani dello Stretto sul Ponte sullo Stretto: “ coerentemente con la nostra storia e con il percorso della nostra militanza, restiamo contrari. E lo restiamo per motivazioni che sono legate alla valutazione puramente politica sulle priorità infrastrutturali della Sicilia. Noi sosterremo con coraggio che si dovranno investire risorse certe su interventi capillari e strategici in ottica di sistema e che sono molto più attesi Siamo dell’avviso, che la strada del referendum civico, laddove l’ipotesi dovesse davvero prendere corpo, sarebbe uno straordinario strumento di democrazia”.

PARTITO DEI COMUNISTI-De Leo: “La presenza di Accorinti alla Leopolda di Palermo (leggasi politica pro Ponte, Muos, Inceneritori, Trivelle devastanti), è l’epilogo di un ulteriore rinnegamento delle aspettative dei cittadini e di un fallimento annunciato, già nelle politiche sociali nella stangata che i messinesi hanno già avuto con la Tares, la mensa tolta ai bambini poveri, la politica della casa dell’assessore De Cola caratterizzata da un liberismo selvaggio, un atteggiamento ambiguo e suicida rispetto al progetto del “porto delle nebbie” di Tremestieri…

SCUOLA POLITICA- gruppo Briguglio “Il fallimento di Accorinti è' la fotografia di una città sofferente, umiliata, arrabbiata. Accorinti doveva rompere con la vecchia politica ed ha illuso il suo elettorato. L’elenco dei fallimenti e' suggellato nel rimpasto che rappresenta anche il suo fallimento personale. In merito alla questione dei rifiuti: a distanza di 3 anni dall’insediamento la fotografia ritrae una realtà peggiorata. Nessun intervento è stato portato a termine per la raccolta "porta a porta" che induce il comune ad applicare la tassa più cara di tutta la Sicilia. Abbiamo un sindaco "No Ponte". Il nostro grido è "Si ponte" ! E per finire anche sullo sport… il sindaco si ritiene uno sportivo ? Ebbene: 27 impianti sportivi su 27 sono inagibili (uno lo è parzialmente). Esistono altri termini per indicare l'operato del Sindaco oltre FALLIMENTO ??!