Lavoro

Ponte sullo Stretto, Cisl a Basile: “Tempo scaduto”

MESSINA – Il segretario generale della Cisl Messina incontra il sindaco di Messina per affrontare le problematiche legate al ponte sullo Stretto. “Il tempo è scaduto. Altrove realizzano centri per formare le professionalità necessarie e noi siamo fermi alle posizioni ideologiche. Serve un Patto per il lavoro, un “sistema territorio” che governi le opportunità che arriveranno dalla costruzione del Ponte. Sulla carta mancano cinque mesi all’apertura dei cantieri e la domanda è: siamo pronti? No”, incalza Antonino Alibrandi.

“Dalle parole ai fatti”

Dopo il faccia a faccia col primo cittadino, il rappresentante della sigla dei lavoratori chiama a raccolta le forze imprenditoriali della città e il mondo dell’associazionismo affinché “si chiuda il capitolo delle chiacchiere, delle posizioni ideologiche e si faccia fronte comune per andare incontro alle opportunità. Perché, è bene ricordarlo, che al di là del Ponte, ci saranno opere a supporto che, per l’80% dell’intero finanziamento, saranno a Messina”.

“No ai disagi senza ricadute economiche”

“Il Ponte sullo Stretto è un’opera sovranazionale – afferma Alibrandi – E noi siamo in ritardo, anzi non abbiamo più tempo. A Messina continuiamo a registrare una leggerezza imbarazzante, ci si ferma soltanto all’aspetto ideologico del “no al ponte” o “sì al ponte”. Gli effetti delle cantierizzazioni saranno importanti e non possiamo pensare di sopportare solo i disagi, mentre le ricadute positive ed economiche andrebbero altrove. Fuori da Messina guardano alle opportunità. Si pensa a realizzare centri (a Reggio Calabria e Catania) per la formazione delle professionalità che dovranno essere impiegate nella costruzione. Lavoratori che acquisirebbero specializzazioni importanti da spendere anche fuori, non per forza sul ponte. Ma sulla grande opera serviranno migliaia di lavoratori e ci sono i margini per mettere in piedi un altro centro di formazione a Messina”.

“Il ponte sullo Stretto opportunità per tutti”

Alibrandi, quindi, sottolinea come il Ponte non significhi solo opportunità di lavoro per l’edilizia. “Ci sono tutti i servizi collegati a supporto di chi arriverà in città per la costruzione. Dalla ricettività alla logistica, sono solo alcuni degli aspetti che devono essere preparati per tempo. Per questo riteniamo ormai esaurito il tempo. Dobbiamo mettere in campo un Patto per il lavoro che veda l’amministrazione comunale capofila di tutti i portatori di interesse: dalla deputazione locale alle istituzioni, le associazioni datoriali e dei lavoratori, l’Università e il mondo della scuola. Si deve creare un “sistema territorio” che sia il baricentro dell’azione per attrarre e rendere operative le opportunità offerte dal Ponte, senza farsi condizionare dalle ideologie, e lavorare sulla formazione delle professionalità messinesi”.