I giornalisti Ruotolo e Torrealta incontrano i No Ponte

“La battaglia No Ponte, No Tav e No Muos rappresentano la difesa del territorio e dell’ambiente ma anche dei soldi pubblici. La difesa del territorio vuol dire anche sviluppo economico”.Così Sandro Ruotolo, celebre giornalista d’inchiesta dell’equipe di Santoro, alla Libreria Feltrinelli in occasione della presentazione del libro “Il Ponte sullo Stretto nell’economia del debito”. Opera scritta a tre mani: Luciano Marabello, Marco Letizia e Luigi Sturniolo – che ne ha curato anche l’edizione – edita presso una piccola casa editrice di Ragusa. Un libro che vuole lanciare quella che il giornalista Antonio Mazzeo, che ha moderato il dibattito, ha chiamato: “La campagna di primavera del No Ponte”, in vista della manifestazione prevista per il 16 Marzo. Sandro Ruotolo è candidato alla Camera nella Sicilia Orientale con la lista Rivoluzione Civile di Ingroia, insieme al collega Maurizio Torrealta. “Io ho seguito questi movimenti territoriali che non sono localistici”- ha dichiarato Ruotolo – “La questione del Ponte sullo Stretto sono più di dieci anni che l’affrontiamo”. Il giornalista ha ricordato, tra l’altro, i temi prioritari del programma elettorale di Antonio Ingroia. Soffermandosi sulla questione dell’immigrazione e delle basi militari in Sicilia.
“Battaglia prioritaria è quella sugli F35 e i cacciabombardieri, noi rivendichiamo la nostra idea di pace”. E per l’immigrazione per il cronista Ruotolo assolutamente prioritaria è l’abolizione della legge Bossi-Fini. “Faremo la nuova legge sull’immigrazione lavorando ad un tavolo comune”, ha affermato, ricordando il recente incontro di Ingroria con gli immigrati di Castel Volturno, in Campania. Ma un programma che si rispetti non può prescindere dalla crisi economica, per questo Ruotolo appoggia la legge la Torre-Ingroria, che stima a 180 milioni l’anno il costo dell’evasione fiscale del nostro paese. “Là vanno recuperati i soldi” ha dichiarato Ruotolo. Mentre Maurizio Torrealta, nel suo intervento non nasconde la preoccupazione per una situazione economica che sembra già andare oltre il punto di non ritorno: “L’ammontare del debito che abbiamo è tale che tutte le chiacchiere che ci raccontano sono briciole. Vogliono salvare le banche e distruggere lo stato. Lo stato sta già fallendo. Monti è un commissario liquidatore per garantire alle banche di salvarsi. Siamo in un fiume che si sta dirigendo verso una cascata”.Queste le affermazioni allarmanti che secondo Ruotolo e Torrealta – ma anche i membri del No Ponte e chi è intervenuto al successivo dibattito – devono imporre a tutta la politica e la società un repentino cambiamento. Per salvare il salvabile prima che sia troppo tardi…