Una proroga per l’accordo con Eurolink. La richiesta di sei deputati dell’Ars

Una proroga di 90 giorni per permettere la sottoscrizione dell’atto aggiuntivo al contratto vigente tra la concessionaria Stretto di Messina S.p.A. e il Contraente Generale Eurolink.

E’ la richiesta dei deputati regionali Nino Germanà, Santino Formica, Nello Musumeci, Totò Cordaro, Giovanni Di Mauro e Bernadette Grasso, indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, al presidente del Pdl, Silvio Berlusconi ed ai Governatori delle due regioni interessate, il siciliano Rosario Crocetta ed il calabrese Giuseppe Scopelliti.

“il Decreto legge per lo Sviluppo – dichiara il deputato messinese Germanà – tra le misure per il settore delle infrastrutture, ha recepito, senza modifiche sostanziali, le norme relative al Ponte sullo Stretto di Messina mediante il quale l’Autorità di Governo, ha deciso di prorogare, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l’approvazione del Progetto definitivo del Ponte sullo Stretto, al fine di verificarne la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità. E’ stato inoltre esplicitato – continua Germanà – che la nuova procedura dovrà essere accettata dal Contraente Generale, ovvero l’Eurolink, tramite la sottoscrizione di un atto aggiuntivo al contratto vigente entro il termine perentorio del 1 marzo 2013, pena la caducazione di tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché delle convenzioni e di ogni altro rapporto contrattuale stipulato. Il 1 marzo è ormai alle porte e ad oggi non ve n’è traccia, ed è quindi evidente che l’atto aggiuntivo al contratto vigente, non vedrà mai la luce entro tale data fissata quale termine ultimo. In considerazione di ciò abbiamo ritenuto indispensabile intraprendere un’azione improcrastinabile ed urgentissima al fine di concedere una proroga non tanto per la sua stipulazione, ma per prevedere degli aggiustamenti e/o delle modifiche alla clausola di caducazione automatica, poiché in caso contrario verrebbe sancita la fine di un’opera strategica sia dal punto di vista multisettoriale, che da quello multifunzionale, rinunciando definitivamente alle grandi opportunità che si aprirebbero per l’intera area dello Stretto, rappresentando un volano di crescita economica e sociale”.

I deputati siciliani che hanno apposto la loro firma si riconoscono quali “paladini della più grande opera infrastrutturale della storia d’Italia” e sono concordi nel definire il Ponte sullo Stretto di Messina “una delle priorità del riscatto del Sud poiché servirà ad attrarre notevoli flussi turistici, a continuare l’alta velocità da Salerno fino alla Sicilia, ed anche per la logica dell’intermodalità dei trasporti che la realizzazione dell’opera comporterà. Una rete moderna – concludono all’unisono i deputati regionali firmatari – ed efficiente di infrastrutture, di linee ferroviarie ad alta velocità, di più vie del mare, di porti adeguatamente ristrutturati, di aeroporti più dinamici, per abbassare gli attuali costi di trasporto dando maggiore competitività al Sud che diventerebbe la vera cerniera tra l’Europa e le altre economie emergenti, un collante tra due realtà che avranno nei prossimi decenni un ruolo strategico nell’economia mondiale”.