Amam “ingrossata” di lavoratori. I dubbi dei consiglieri si aggiungono a quelli della Corte dei conti

In principio furono gli ex Cea, poi gli ex Feluca, oggi gli ex Agrinova e prossimamente anche i lavoratori di Messinambiente e Ato.

Sarà perché si occupa di servizio idrico, ma l’Amam sembra essersi trasformato un porto di mare “sicuro”, dove la giunta Accorinti ha deciso di fare approdare i lavoratori di alcune partecipate di Palazzo Zanca e di società che negli anni hanno lavorato per conto del Comune, attraverso l’interpretazione estensiva della cosiddetta legge D’Alia sulla mobilità.

Vista la “elasticità” dimostrata dalla giunta Accorinti, bussano alla porta di Palazzo Zanca – con l’obiettivo di non essere emarginati o dimenticati – anche gli ex letturisti, gli ex Maggioli, i corsisti del progetto Mistral e chissà quanti altri nelle prossime settimane.

L’operazione messa in campo dall’esecutivo comunale – che alcuni considerano “salva-occupazione” e altri di puro marketing, in stile vecchia politica – è destinata ad incidere profondamente sulla struttura così come sui bilanci dell’Amam, e per questo si preannunciano già resistenze. Anche da parte dei quei consiglieri comunali in teoria di opposizione che sino ad oggi hanno appoggiato, sposato e persino sponsorizzato gli atti di natura finanziaria dell’amministrazione Accorinti. Non nasconde, ad esempio, il proprio scetticismo il capogruppo di Forza Italia, Pippo Trischitta: «Sugli atti finanziari ho dato il mio appoggio a questa amministrazione perché io sono contro il dissesto da sempre e sono convinto che con il piano di riequilibrio si sia fatto un ottimo lavoro. Tuttavia, sulla mobilità dei lavoratori all’Amam ho qualche perplessità e se sino ad adesso non sono intervenuto sui singoli casi è per non sembrare di essere contro i lavoratori. Ma quando affronteremo la questione spiegherò la mia posizione», afferma il consigliere azzurro, che nonostante le rassicurazioni del vice sindaco, Guido Signorino, ed i pareri “tecnici” espressi in questi mesi dal segretario/direttore, Antonio Le Donne, non è tanto convinto che si stia seguendo un percorso corretto .

Del resto, già la Corte dei Conti ha sollevato dubbi sulla mobilità all’Amam degli ex Feluca ed il delicato quanto controverso argomento sarà anche al centro dell’adunanza convocata dal presidente della Sezione regionale di controllo, Maurizio Graffeo, per giovedì 14 maggio, durante la quale saranno affrontate tutte le criticità del consuntivo 2013 (VEDI QUI).

Nei prossimi giorni, oltre a Trischitta anche altri consiglieri comunali chiederanno all’amministrazione Accorinti di spiegare come il trasferimento di un piccolo esercito di lavoratori all’Amam inciderà sui conti dell’Azienda e soprattutto che conseguenze avrà sul piano di riequilibrio, nel quale è previsto che l’Azienda Meridionale Acque distribuisca al Comune utili per 23 milioni di euro in 10 anni.

La prima occasione di confronto tra giunta e consiglieri si verificherà quasi certamente martedì prossimo in Consiglio Comunale, dove dovrebbe finalmente approdare il contratto di servizio con l’Amam. Il documento disciplina i rapporti economici e giuridici tra il Comune e la sua partecipata per i prossimi tre anni – predisposto settimane or sono dall’amministrazione Accorinti – arriverà in aula senza il parere della Commissione, o per esser più precisi sarà accompagnato da un’astensione tecnica.

La I commissione, infatti, non si è voluta esprimere sul contratto di servizio, rimandando discussione e voto al momento del dibattito in aula consiliare, dove verrà riproposto l’emendamento suggerito dal Collegio dei revisori dei conti e presentato dalla giunta, con cui si chiede di non allegare al contratto il piano economico finanziario dell’Amam, oggetto di numerosi e gravi rilievi da parte del Collegio sindacale dell’azienda.

Quell’ emendamento ha già incassato il parere negativo ma non vincolante della commissione: l’amministrazione – nonostante la richiesta della consigliera Nina Lo Presti di ritirarlo – lo porterà in Consiglio Comunale, dove cercherà di ricucire lo strappo con Udc e Dr, i cui voti sono stati decisivi per non far passare l’emendamento, mettendo a rischio l’intero contratto di servizio.

La sensazione è che – come sempre – la partita si giocherà più sul piano politico che sul piano tecnico. I partiti che da due anni sostengono a suon di voti la giunta Accorinti (Udc, Dr, Ncd, FI e pezzi del Pd) sanno di non poter staccare la spina proprio adesso, ma tirano la corda per far capire alla giunta Accorinti quanto indispensabili siano i loro voti in aula . Il contratto di servizio con l’Amam sarà l’occasione per l’ennesima prova di forza , l’ennesimo accordo e l’ennesimo compromesso tra l’esecutivo e il Consiglio comunale.

Danila La Torre