Comune contro Autorità Portuale: “Procedura inefficace, serve un impianto di dragaggio fisso”

“Una vicenda paradossale che ha messo a nudo i limiti della procedura adottata dall'Autorità Portuale che, nonostante il completamento dei lavori appaltati, non è riuscita a riaprire il porto di Tremestieri”. E’ l’opinione dell’amministrazione comunale, che però non è altro che la prova evidente dei fatti.

Il porto di Tremestieri, riaperto integralmente lo scorso 25 agosto, ha funzionato a pieno regime solo fino al 5 novembre. Trascorsero ben 84 giorni prima della riapertura, il 28 gennaio, ma poi un altro insabbiamento il 21 febbraio ha comportato una nuova chiusura che perdura fino ad oggi. Praticamente negli ultimi 140 giorni, l’approdo è rimasto aperto per 25. Quel 25 agosto, però, anche il Comune pensava che gran parte dei problemi fossero risolti. Adesso, invece, si cambia rotta.

La soluzione definitiva, secondo i più, sta nel progetto di ampliamento del porto. Il problema è che anche su questo fronte la strada è irta di ostacoli (vedi articolo a parte). Per trovare risposte immediate al problema insabbiamento, allora, l’Autorità Portuale ha assegnato al Dhi, Danish Hydraulic Institute, uno studio che dovrebbe essere pronto entro fine maggio. Un affidamento apprezzato anche da parte dell'amministrazione comunale, che però adesso chiede di cambiare modo di agire. "Non più il classico sistema della draga, ma l'installazione di un impianto di dragaggio aspirante fisso. Tale impianto, garantirebbe una manutenzione ordinaria continua dei fondali, mantenendo una batimetrica costante vicina ai 7 metri. Questo sistema inoltre eviterebbe i lunghi tempi di attesa delle autorizzazioni, poiché la sabbia aspirata dal mare si potrebbe accumulare in un deposito nei pressi del molo e sottoporla successivamente alle analisi per l'autorizzazione regionale".

Una proposta che andrà valutata dai tecnici per verificarne la fattibilità. Se sia la strada giusta da seguire non è ancora certo. Quel che è certo è che non è più possibile proseguire in queste condizioni. E la prima ad esserne consapevole è proprio l’Autorità Portuale che ha già “sborsato” 200mila euro per il dragaggio di gennaio ed altri 200mila per quello di marzo senza neppure poter riaprire l’approdo. Ancora 200mila saranno spesi per la nuova gara di venerdì, per un totale di 600mila euro solo nei primi tre mesi del 2015.

(Marco Ipsale)