“Taormina, perla che il mondo ci invidia: non saperla sfoggiare è peccato”

Taormina ha dato e dà un grande senso di sicurezza. Nei giorni in cui ha ospitato il G7, i grandi della terra hanno avuto anche la possibilità di fare red carpet. E non chiudersi in un bunker, come di solito accade in questi vertici internazionali”. Sono tanti i flash che rimarranno impressi nella mente dei taorminesi. Ernesto De Luna, proprietario insieme ad altri soci dello storico “Mocambo”, non dimenticherà presto quell’uomo e quella donna che, a bordo di un’auto, lo salutarono nel silenzio surreale della città blindata. Replica con automatismo. Si gira e scorge i volti della Merkel e di Macron. “Di tutto avrei immaginato – evidenzia – tranne che trovarmeli sul corso a pochi passi dal mio locale”.

Quando tutti cominciarono a pensare di chiudere i negozi in occasione del vertice, denunciando i “danni” e i disagi patiti, De Luna ha lanciato l’hashtag “Io resto aperto”. In tanti lo seguirono. Ne è valsa la pena? “Assolutamente sì. Eravamo sotto i riflettori di tutto il mondo, anche se abbiamo avuto notevoli disagi ed abbiamo penato a livello commerciale, quindi di incassi, in un momento importante dell’anno. L’evento vissuto – chiosa De Luna – era molto più grande di noi e probabilmente abbiamo avuto difficoltà anche a capirlo”. Per l’imprenditore De Luna, il G7 è già il passato: “Adesso – taglia corto – bisogna capitalizzare. Abbiamo avuto una proiezione di immagine della città di Taormina inimmaginabile e senza precedenti. Tutto il pianeta ha parlato della bellezza della nostra città. Ma pensate un po': quanto ci sarebbe voluto per uno spot planetario come questo? Ecco, adesso bisogna saperne trarre i giusti vantaggi.

A chi amministra diciamo di continuare su questa strada. Parlare di una Perla qual è Taormina e non saperla sfoggiare è davvero un peccato… mortale”. L’elogio più grande va De Luna lo fa “alle forze dell’ordine. La cosa che più mi ha colpito dal primo giorno è stato il saluto, accompagnato da tanta gentilezza, in qualsiasi momento della giornata. Ha fatto riscoprire a me e tanti altri taorminesi qualcosa che in città si è persa da tempo e non è un dettaglio. Un nuovo evento internazionale? Ormai ci siamo abituati – sorride -. Favorevole. Senza se e senza ma”.

Carmelo Caspanello