Treno fermo in galleria, focus sulla sicurezza

Mentre il resto d’Europa viaggia ad alta velocità, in Sicilia accade che un treno resti bloccato a lungo in una galleria per un guasto senza poter chiedere aiuto. E’ successo ieri mattina nella galleria peloritana ad un convoglio Palermo Messina. Rispetto a quanto diffuso stamane dalla stampa che se n’é inizialmente occupata, l’episodio ha in realta’ contorni molto meno allarmanti, ma resta comunque preoccupante, soprattutto perché non si tratta di un episodio isolato.

Il fatto: ieri mattina il convoglio, indirizzato su un binario “illegale”, si è fermato per un guasto in galleria, ad una manciata di chilometri dalla stazione di Messina. Nessun reale pericolo per i passeggeri, meno di un centinaio, perche’ pur essendo stato instradato su un binario opposto a quello del regolare “senso di marcia”, per uscire dai termini tecnici, si trattava comunque di una procedura autorizzata, consueta, e quindi in sicurezza. Nessun altro treno, cioè, sarebbe mai potuto arrivare dalla direzione opposta, rischiando la collisione. In galleria, il convoglio ci sarebbe rimasto 50 minuti. Abbastanza perché i passeggeri sfiorassero il panico, al buio e senza possibilità di comunicare, visto che i cellulari non funzionavano.

Senza alcuna possibilità, inoltre, di uscire dai vagoni in sicurezza, visto che neppure il macchinista ha potuto chiedere aiuto, se non dopo diverso tempo. Non è riuscito a comunicare col personale di stazione poiché anche il suo cellulare non aveva campo, non é riuscito a utilizzare i telefoni fissi della galleria poiché erano tutti guasti.

Dopo qualche ora i passeggeri sono comunque arrivati in stazione sani e salvi, se pur spaventati e parecchio arrabbiati.

L’episodio, come detto, non è nuovo: soltanto qualche settimana addietro la stessa cosa è accaduta sulla tratta Messina-Catania. Anche in quel caso, fuori uso i cellulari perché in galleria, il personale non ha trovato un solo telefono fisso di servizio funzionante, e anche in quel caso nessuno alla stazione successiva si è preso la briga di verificare perché il treno, che era arrivato in orario fino alla stazione precedente, non si vedesse ancora, dopo molti minuti.

“L’effettiva ricostruzione è ancora parziale – spiega il segretario dell’Orsa Trasporti Michele Barresi – quindi i condizionali sono d’obbligo. Certo, il problema della manutenzione complessiva del sistema ferroviario siciliano resta, visto che a quanto pare i telefoni fissi funzionano poco. Per molto versi sono state introdotte innovazioni tecnologiche importanti in tema di manutenzione e sicurezza. Per altri, evidentemente, qualcosa nell’apparato delle comunicazioni va rivisto. Se si comunica tramite cellulari, é ovvio che dove i cellulari non funzionano, anche la sicurezza diminuisce. Qualcosa non è stato gestito bene, a quel punto, anche per quel che riguarda l’assistenza ai passeggeri, che non hanno potuto ricevere alcun aiuto dall’esterno”.

Insomma, malgrado le innovazioni tecnologiche, prendere un treno in Sicilia è sempre di più come giocare un terno al lotto, non soltanto per quel che riguarda la puntualità.