Il dolore in via dei Mille. Il racconto e le lacrime dei vicini

Lacrime, dolore, incredulità. Il silenzio di via dei Mille è interrotto solo dal vociare dei vicini e dei passanti. Per tutti la domanda è sempre la stessa: com’è potuto accadere? La risposta arriverà dalle indagini della Polizia, mentre i vigili del fuoco non hanno ancora spiegato le cause dell’incendio.

Bocche cucite tra le forze dell’ordine, a parlare sono solo i vicini di casa, svegliati in piena notte dalle urla provenienti dall’appartamento che sporge da un lato su via dei Mille e dall’altro su via Ettore Lombardo Pellegrino.

“Mi sono affacciato e ho visto che già c’erano la Polizia e un’ambulanza – racconta uno di loro -. Sono sceso, il portone del palazzo era aperto e, insieme ad altri, siamo entrati per vedere se era possibile dare aiuto. Ma c’era un fuoco altissimo e l’aria era irrespirabile. Solo in un secondo momento, quando sono arrivati anche i vigili del fuoco, si è capito che il dramma era dal lato di via Ettore Lombardo Pellegrino più che dal lato di via dei Mille. Abbiamo visto una signora e un ragazzino sul cornicione, in piena notte, non ci sembrava neanche vero. I pompieri sono saliti con un’autoscala tra mille difficoltà, anche perché lì ci sono grossi alberi, e li hanno messi in salvo ma purtroppo non sono riusciti a fare lo stesso coi due bambini”.

"Ho sentito le grida, eravamo al piano di sopra, non so neanche che ora fosse – dice all'agenzia Agi Fernando Rizzo, cugino della famiglia -. Ho aperto la porta e c'era la scala totalmente invasa dal fumo, ho provato a scendere, c'era la madre che diceva che i figli erano dentro. Ho trovato adesso la ciabatta nelle scale perché quando sono sceso sono caduto, non si vedeva nulla, mi sono affacciato dall'altra parte e ho visto le fiamme e il fumo che veniva da sotto. Siamo andati nella stanza da letto e dal cornicione abbiamo preso i bambini e siamo passati nella casa accanto, abbiamo rotto le persiane e siamo entrati".

“Non conoscevo la famiglia – spiega un altro vicino – ma ho pianto, perché è una grande tragedia. L’aria era caldissima e malsana, c’era una gran puzza di fumo”.

Puzza di fumo che si respirava ancora fino alla tarda mattinata, a diverse ore dall’incendio. Strade chiuse al transito ma nelle vie limitrofe il traffico è composto, pur se sostenuto. Il pensiero di tutti va alla famiglia Messina, che dovrà sopportare l’immenso dolore per la perdita di due bambini.