Tutte le facce della violenza sulle donne nelle dieci tele di “Violate”. Al via la mostra al Comune

La violenza sulle donne nella vita di tutti i giorni. Quella violenza a volte quasi invisibile, di cui ci si vergogna, violenza che isola, ammutolisce, impaurisce e che, quasi sempre, degenera. Violenza che non è solo il terribile e drammatico atto finale di una donna che viene brutalmente uccisa da colui che dovrebbe amarla e proteggerla e che invece le strappa la vita. Perché ci sono tante forme di violenza, tante facce di un fenomeno che non conosce distinzioni geografiche o ceti sociali e la prima arma per difendersi è iniziare a guardare negli occhi questa piaga. E’ questo ciò che racconta la mostra allestita da oggi nell’atrio di ingresso di Palazzo Zanca e visitabile fino al prossimo 20 dicembre.

Si chiama “Violate” e si tratta di dieci illustrazioni stampate su tela che l’artista messinese Lelio Bonaccorso ha donato a Posto occupato, l’organizzazione di Maria Andaloro che ormai da anni gira l’Italia per portare ovunque la battaglie contro le violenze sulle donne e per dedicare un posto a tutte quelle che non ce l’hanno fatta e sono state ammazzate. La mostra “Violate” ha già toccato diverse città italiane e adesso è sbarcata a Messina grazie all’impegno della consigliera comunale Antonella Russo che, in piena e totale sinergia con Maria Andaloro, ha deciso che era importante portare a Palazzo Zanca le opere di un artista messinese che obbligano a riflettere su cosa sia la violenza: dalle molestie sul lavoro all’orrore delle spose bambine, la tortura dell’acido che scempia il corpo per distruggere l’anima, le botte, le costrizioni psicologiche. Dalle dieci tele emerge un’umanità femminile varia, accomunata dalla solitudine che le avvolge in un silenzio del quale si nutre la spirale della violenza, spesso patita fino all’ultimo respiro.
 Per Posto Occupato e anche per Vivi Messina la violenza è un fenomeno culturale da combattere giorno dopo giorno, tutti i giorni, senza abbassare mai la guardia. Questa mostra vuole dire proprio questo, aiutare a riflettere, comprendere che dietro parole come violenza sulle donne o femminicidio non ci sono solo le storie che finiscono nei tg o nei programmi tv, ma potenzialmente la storia di ogni donna comune.

Le organizzatrice metteranno anche una cassettina dei pensieri, in cui chiunque potrà lasciare un messaggio e raccontare quali emozioni e suggestioni hanno evocato le tele. “Violate” sarà in mostra a Palazzo Zanca fino al prossimo 20 dicembre.

Francesca Stornante