Gettonopoli messinese all’Arena di Giletti, scoppia il putiferio e pullulano le richieste di dimissioni

Esordisce affermando di non aver guardato la puntata dell’Arena di Giletti, ma è proprio partendo dall’argomento trattato nella trasmissione di Rai 1, cioè gettonopoli in salsa messinese, che Gianpiero D’Alia sferra un attacco feroce contro il sindaco Accorinti (in collegamento da Messina con lo studio di Roma) ed il Consiglio comunale.

Durante il programma di Giletti sono state fatte vedere le immagini registrate dalla Digos e le interviste ai consiglieri comunali indagati nell’ambito dell’inchiesta su gettonopoli . La vicenda è stata commentata dagli ospiti in studio e dal sindaco Accorinti, che ha preso le distanze dai comportamenti degli esponenti del Civico Consesso, sottolineando le differenze con la giunta di cui lui è a capo e asserendo di essere all’oscuro di quanto accadeva in commissione. Incalzato dal deputato regionale cinque stelle Cancellieri, il primo cittadino ha anche negato che gli siano stati chiesti i verbali delle commissioni dalla deputata Zafarana, con la quale ha detto «c’è un rapporto d’amicizia».

L’ex ministro D'Alia chiede le dimissioni di entrambi gli organi di Palazzo Zanca, definendo Renato Accorinti come «un tizio che fa il sindaco a sua insaputa » e dando ai consiglieri comunali degli «inetti».

«Dopo il servizio sulla gettonopoli messinese- scrive in un post fb divenuto il testo di un comunicato stampa ufficiale – l'unico commento e' che siamo a pane duro e coltello che non taglia».

«Con le dovute eccezioni ed il rispetto per le persone – continua – siamo in presenza di un consiglio comunale di inetti (e qui mi fermo per carità di patria) e di un tizio che fa il sindaco a sua insaputa».

Il presidente nazionale dell’Udc si rivolge agli esponenti del Civico Consesso: «Se posso dare un suggerimento anche ai consiglieri comunali del mio partito (posto che ascoltino qualcuno) l'unica cosa dignitosa e seria che possono fare per questa città è di creare le condizioni per andare tutti a casa».

Il parlamentare messinese conia anche l'hashtag ’‪#‎noncirestachepiangere.

La reazione di Gianpiero D’Alia non è l’unica ad essere arrivata in redazione dopo il programma di Giletti. La deputata M5S all'Ars Valentina Zafarana replica alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Accorinti nel corso della trasmissione.

«Per dovere di chiarezza – afferma la deputata – tengo a precisare che ho chiesto i verbali delle commissioni consiliari del Comune di Messina (come si evince dai documenti pubblicati sulla mia pagina Facebook) lo scorso 20 maggio. Il segretario comunale mi ha risposto il 9 giugno, appellandosi a cavilli del regolamento e negandoli. Io l'ho diffidato il 23 giugno.
Finalmente mi ha risposto inviandomi i verbali il 14 luglio scorso. Pertanto,
se il segretario generale fa ostacolo alla trasparenza e alla pubblicità di atti per loro natura pubblici è responsabilità sua e del sindaco. Se il sindaco non sa cosa succede presso i suoi uffici, la responsabilità di chi potrebbe mai essere? »

Rivolgendosi direttamente al primo cittadino, Valentina Zafarana scrive: «Quindi, caro Renato o rimuovi il segretario generale o ti dimetti anche tu. L'amicizia non c'entra nulla. Non può esserci confusione tra normale attività amministrativa e il fatto che ci si saluti incontrandosi per strada. Io ho chiesto i verbali perché è un diritto di qualsiasi cittadino, non in virtù dell'amicizia. Se si confonde il diritto con l'amicizia vuol dire, come è possibile rilevare anche per molte altre vicende cittadine, che a Messina non è mai cambiato nulla».

Un duro attacco al sindaco arriva anche da Emilio Fragale (oggi esponente di Forza Italia). «Tranquilli… all'Arena di Giletti… non c'era Renato… ma la controfigura del social FB "Accorinti Malvagio”. Infatti, Renato che chiama per tu e abbraccia giornalmente tutti i consiglieri (tutti i suoi consiglieri comunali… non ne aveva quaranta?) non si rivolgerebbe mai nei loro confronti apostrofandoli "questa gente"».Così scrive Fragale in un comunicato.

«Questa gente – contiuna – nei prossimi giorni, sarebbe chiamata a presenziare in aula per votare sia al delibera su un conto consuntivo (quello 2014) su cui vi e' stata una sonora bocciatura da parte dei Revisori dei Conti (bocciatura in tronco … perché non rimedibiabile da parte della giunta se si considera che sui debiti fuori bilancio risulta che dieci dipartimenti hanno taciuto) sia il bilancio preventivo (si … il bilancio preventivo ad anno consunto)».

Fragale prende di mira anche il commissario provinciale del Pd , Ernesto Carbone: «Tranquilli… in trasmissione non vi era neppure Carbone, il commissario liquidatore del PD. Infatti, appare improbabile uno scontro televisivo tra i due (Renato e Carbone) se non altro perche' oggi il Sindaco dalle pagine di cronaca della Gazzetta del Sud "apriva" ai "democratici". Peraltro – continua Fragale – come non dimenticare le dichiarazioni dello stesso Carbone che arrivando in riva allo Stretto non aveva ben compreso da che parte stava in consiglio il suo partito».

Al sindaco chiede poi : «Renato fai tutto quello che puoi per evitare che la scadenza del 31 dicembre relativa al Masterplan ‎rappresenti ulteriore occasione perduta». Mentre con Carbone , si toglie un sassolino dalla scarpa: « preparati a fare le liste senza quelli che volevi epurare (e che – invece- ti hanno castrato) e … e poi ne parliamo… sottoscrivete in 27 un documento‎ sulla sfiducia e chiedete di incardinare la delibera prima della fine dell'Anno. Buon Anno Nuovo».

Usa toni assolutori nei confronti del sindaco Accorinti, almeno per per quel che riguarda il caso gettonopoli, il deputato regionale Beppe Picciolo, leader dei Dr (che a livello regionale fanno parte di Sicilia Futura)

«Ho assistito all’indecoroso spettacolo messo in scena questo pomeriggio con l’Arena di Giletti e non posso non "soffrire" per lo scandalo per il quale Messina è diventata ancora una volta pretesto per regolamenti di conti che nulla hanno a che vedere con la nostra Comunità».

«Giustissima – continua il deputato – la denuncia, anche mediatica, dei comportamenti che, al di là della rilevanza penale, tutti giudicano "immorali" di gran parte del Consiglio comunale: la magistratura ha indagato, sta valutando ed alla fine siamo certi verrà fatta giustizia e chiarezza per tutti noi. Al di là di quello che sarà l’esito in Tribunale, il giudizio morale su questa vicenda è già scritto ed i cittadini sono stanchi di dichiarazioni con arrampicate sugli specchi. In questo momento resta il disgusto e non ha senso, oltre che altamente ingiusto, tirare in ballo il primo cittadino per fatti come la gestione delle Commissioni sulle quali, oggettivamente, non ci sentiamo, a differenza di altri, di attribuirgli colpe».

Secondo Picciolo, Accorinti e la sua giunta dovrebbero andare via per il disastro amministrativo prodotto in questi due anni e mezzo di gestione “scadente”. A tal proposito, ricorda che «Sicilia Futura per prima, in tempi non sospetti, ha invitato tutti i consiglieri a fare un passo indietro, proponendo una mozione di sfiducia».

Anche Indietrononsitorna ha deciso di dire la sua di fronte a ciò che considera come un “tentativo di mistificare la realtà da parte di protagonisti di lungo termine della vita politica cittadina, peraltro direttamente coinvolti con rappresentanti dei loro partiti nei recenti, disgustosi episodi”.

Per l’associazione che supporta l’amministrazione Accorinti i fatti sono evidenti, le immagini che le telecamere hanno consegnato all'opinione pubblica raccontano con assoluta chiarezza la maniera in cui molti esercitano il ruolo di rappresentanti dei cittadini dentro le istituzioni. “Lo spettacolo della transumanza, condito da brindisi e zampognari, ha aggiunto aspetti folcloristici al teatrino di una politica che tenta disperatamente di continuare a tenere in scacco la città. Fatti che mettono con le spalle al muro larga parte della classe dirigente che da decenni ha fatto il bello e cattivo tempo, e che confermano ancor di più il significato che la vittoria di Renato Accorinti ha avuto, dando un messaggio di speranza e di pulizia ai messinesi: basta con questi metodi, è possibile amministrare in maniera diametralmente opposta”.

Dopo l’Arena di Giletti un messaggio anche per il commissario del Pd messinese Carbone: “Registriamo che la necessità di apparire in tv impedisce a Carbone di informarsi su cosa sia effettivamente accaduto e continui ad accadere dalle nostre parti, raccontando verità parziali che mirano solo ad aumentare la confusione, rischiando altresì di delegittimare chi a Messina invece si è sobbarcato l'onere di intraprendere percorsi nuovi e di reale cambiamento”.

“Leggiamo di un’insolita convergenza di esponenti della vita politica a sostegno della mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco, mentre registriamo da parte degli stessi un assoluto silenzio sullo svuotamento di un partito effettuato con uno schiocco delle dita. Il tentativo poi di addossare anche minime responsabilità al Sindaco in merito ai comportamenti indecorosi dei consiglieri comunali si commenta da solo, rientra nella solita abitudine di stravolgere la realtà che però questa volta è miseramente fallito: fortunatamente la stampa ha stigmatizzato certe falsità”.

DLT