“Cambiamo Messina dal Basso” difende Accorinti dalle accuse di Celona

Nello “scontro” a distanza tra il sindaco Renato Accorinti ed il presidente dell’Ordine degli Avvocato Francesco Celona.

«L’avv. Celona – si legge in una nota – nella sua veste di Presidente degli Avvocati ha deciso di muovere pesanti accuse al sindaco Renato Accorinti durante la cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario di Messina. Sono davvero sorprendenti le accuse rivolte al Sindaco di tutelare e sostenere i "poteri forti" di questa città soltanto per avere mostrato di volere seguire un percorso di valutazione dell’opzione migliore nei criteri di scelta dello stabile da adibire a sede del 2° Palazzo di Giustizia”.

Il Coordinamento di CMdB invita Il Presidente dell’Ordine degli avvocati «a spiegare alla cittadinanza a quali poteri occulti sarebbe soggetto il sindaco, lo spieghi nominando le cose, le persone o le associazioni che a parere suo orientano le parole o i pensieri del Sindaco».

«Siamo sorpresi – continua il documento – per la plateale voce grossa usata dal Presidente del Foro messinese, scontento per l’allontanarsi di una soluzione apparecchiata qualche mese fa nelle stanze separate dei poteri della città. Ricordiamo al Presidente degli avvocati che un Sindaco non esaudisce soltanto le necessità di una categoria professionale o economica ma deve ricomporre le varie opzioni in una visione dell’interesse generale e del funzionamento migliore della città».

«Non abbiamo mai sentito nessuna voce grossa – continuano gli adepti del Movimento – contro i poteri che individuavano negli scorsi anni altre soluzioni per il palazzo giustizia satellite (Tirone, Mercato ittico, Via Taormina) o che trascinavano l’Ente Locale in pericolosi contenziosi, non abbiamo sentito nessuna voce grossa nei confronti degli abusi e della desertificazione economica e professionale della nostra città. L’attacco diretto al Sindaco da parte dell’avvocato Celona ci sembra piuttosto una volontà di ripicca per il suo ruolo di aderente alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia, in seguito alle prese di posizione pubbliche del sindaco che si esprimevano sull’incompatibilità tra cariche pubbliche e appartenenza alla massoneria».

Il Coordinamento di CMdB, «a sostegno del metodo usato dal Sindaco Accorinti, ritiene che la scelta dell'immobile del 2° Palazzo di Giustizia debba avvenire seguendo criteri di oggettiva opportunità logistica, economicità gestionale e disponibilità di spazi interni ed esterni adeguati, non di certo seguendo logiche corporative e clientelari tipiche, si sa, di una politica fallimentare, distante dalle esigenze della cittadinanza e che comprometterebbe ancor di più i parametri di qualità della vita della città stessa».

«Gli unici “Poteri Forti” del sindaco – conclude la nota – sono quelli che gli provengono dal voto democratico della cittadinanza».