Buoni pasto per i dipendenti comunali, la giunta delibera la riduzione da 10 a 7 euro

Si torna indietro. Della delibera della giunta municipale (n°916), del 3 dicembre 2009, rimane solo un lontano ricordo. Parliamo del provvedimento, uno dei pochi “benedetti” dal personale comunale, che prevedeva “l’aumento a 10 euro, del buon facciale del buono pasto da corrispondere ai dipendenti, a fronte dei rientri pomeridiani, per prestazioni di lavoro straordinario e per recupero permessi orari”. Il tutto al loro di contributi previdenziali e fiscali). Un budget, “reciso” dalla scure montiana della spending review (l’ormai famoso decreto n°95). A seguito di concertazione sindacale, tenutasi lo scorso 27 settembre, l’amministrazione, adeguandosi a quanto previsto dalla nuova normativa, ha ridotto a 7 euro il buon pasto (sempre al loro dei contributi).

Una decisione inevitabile, che certo non fare piacere al personale di Palazzo Zanca, precario e non. A cui, lo ricordiamo, è stato momentaneamente “congelato” lo stipendio di settembre, a causa della carenza finanziaria delle casse di Palazzo Zanca, dove, per ammissione dello stesso Croce, fino a qualche giorno, si contavano appena 76 mila euro. Molto, nelle prossime settimane, dipenderà dai trasferimenti che si attendono dallo Stato, pur se nettamente minori dai precedenti, e successivamente, ma i tempi non saranno immediati, dal gettito Imu, le cui aliquote ricordiamo essere state fissate nello 0.6% (prima casa) e 1,06% (seconda casa).