Contrattisti in ansia per l’integrazione oraria, Mantineo ottimista ma i revisori dei conti…

Il copione rischia di ripetersi esattamente uguale. Mancano ormai pochi giorni alla fine del mese e per i contrattisti di Palazzo Zanca si riaccende la preoccupazione per il rinnovo dell’integrazione oraria. Decine di incontri, riunione, sollecitazioni dei sindacati, tavoli tecnici, proteste avevano portato ai precari del Comune un po’ di sollievo, ma solo per un mese. I trenta giorni nel frattempo stanno trascorrendo e il problema si sta riproponendo allo stesso identico modo. O almeno così temono i sindacati. Il mese scorso l’amministrazione Accorinti alla fine aveva deciso di rinnovare l’integrazione ai suoi precari, linfa vitale per la vita del Comune, ma inserendo questo passaggio in un più ampio percorso che nel giro dei prossimi tre anni dovrà portare alla stabilizzazione. Una sorta di tappa propedeutica, ma adesso cosa accadrà? Sull’argomento è sereno l’assessore Nino Mantineo che spera di poter dare al più presto la buona notizia ai dipendenti. “Stiamo lavorando per individuare le risorse finanziarie per assicurare le 35 ore settimanali ai contrattisti per i mesi di maggio e giugno. Nel giro di pochissimi giorni avremo contezza delle somme che possiamo impiegare, ma la strada sembra in discesa” ha spiegato Mantineo che dunque prova così a rassicurare gli storici contrattisti del Comune.

In queste ore è scesa in campo naturalmente la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che chiede un incontro urgente con l’assessore Nino Mantineo e il segretario generale Antonio Le Donne. “E’ necessario convocare un tavolo per far sì che quello dell’integrazione oraria non diventi ogni volta un problema enorme” ha commentato Clara Crocè che sollecita anche di continuare a procedere sulla via della stabilizzazione dei precari.

A dire la sua anche il Csa, Coordinamento sindacale autonomo, che ribadisce l’assoluta necessità dell’integrazione oraria, soprattutto nei casi consentiti in deroga alla legge che impone di non sforare un determinato tetto di spesa, quindi per chi opera nel campo del sociale, dell’istruzione e nella polizia municipale. In particolare i sindacalisti Gaetano Giordano e Pietro Fotia puntano l’attenzione sui 50 precari vigili urbani che all’interno del Corpo svolgono servizi essenziali e strategici e che risultano fondamentali per le note carenze di personale che si registrano all’interno della Municipale.

Restano però le perplessità dei Revisori dei Conti. Nelle scorse settimane l’organo presieduto da Dario Zaccone ha inviato al Ragioniere generale, Antonino Cama, un documento stilato dalla Corte dei conti sulla situazione del Comune di Palermo, ma che potrebbe calzare a pennello anche per Messina. Nel resoconto dei magistrati contabili c’è una parte in cui si sollevano proprio le spese per il personale e si contesta al Comune il mancato adeguamento alle disposizioni previste dal comma 28, art. 9, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 relative al contenimento della spesa per personale a tempo determinato, nonostante lo stesso Comune avesse sostenuto che il vincolo imposto da quella legge si riferisce solo ai nuovi contratti di lavoro e non alla spesa storica. Un’interpretazione che però non è stata accolta dalla Corte dei Conti. In questo quadro però si inserisce poi l’art. 14, comma 24 bis, del decreto legge 6 luglio 2010, n. 78 secondo il quale “i limiti previsti ai sensi dell'art. 9, comma 28, possono essere superati limitatamente in ragione della proroga dei rapporti di lavoro a tempo determinato stipulati dalle regioni a statuto speciale, nonché dagli enti territoriali facenti parte delle predette regioni, a valere sulle risorse finanziarie aggiuntive appositamente reperite da queste ultime attraverso apposite misure di riduzione e razionalizzazione della spesa certificate dagli organi di controllo interno”.

Il caso messinese potrebbe dunque ricalcare quello palermitano e per questo i revisori dei conti di Palazzo Zanca fino ad oggi sono stati scettici sulla possibilità di concedere l’integrazione oraria. In attesa di chiarimenti ulteriori la certezza è che il 30 aprile è alle porte, ma l’assessore Mantineo ha dato precise garanzie.

Francesca Stornante