Tra “magie amministrative” e “strane alchimie” va in scena la stabilizzazione. I sindacati all’attacco

L’amministrazione Accorinti è ormai al terzo tentativo di stabilizzazione dei precari comunali, due settimane fa è stata partorita l’ennesima delibera che definisce la ricognizione della dotazione organica e traccia le linee della programmazione triennale del personale con relativo fabbisogno finanziario per le assunzioni, approva il nuovo piano da effettuarsi con procedure ad evidenza pubblica. A I rumors che stanno circolando a Palazzo Zanca dicono che anche questo nuovo provvedimento potrebbe essere incappato nel no della commissione ministeriale che deve autorizzarne il via libera, a prescindere però dalle notizie che arriveranno da Roma, al Comune la questione precari continua a dividere e a creare dure polemiche.

Tra i punti che fanno discutere c’è il monte ore con cui verranno stabilizzati i precari. «Sulla stabilizzazione del personale precario al Comune di Messina non consentiamo a nessuno di speculare e di mettere in campo alchimie che penalizzano solo i lavoratori precari». Calogero Emanuele, segretario della Cisl Fp Messina, torna all’attacco nella vertenza precari del Comune e, con dati ed elementi a supporto, intende dimostrare come sia possibile utilizzare maggiori risorse per stabilizzare i precari a 17 o 18 ore settimanali.

«Siamo confortati, oggi, da ulteriori autorevoli interpretazioni e direttive istituzionali, che ci riserviamo di produrre ufficialmente e sosteniamo, senza tema di smentita, che le risorse degli anni 2014 e 2015, congelate per via della riforme della province, possono essere utilizzate nelle percentuali previste dalla legge. Parliamo di circa 3.474.874 euro di cui il 50%, pari a 1.737.437 euro, che consentirebbero un ulteriore incremento settimanale di circa 9 ore per tutti e 290 precari da stabilizzare nel triennio, anche sino a 24 ore. Siamo convinti che l’Amministrazione riserva gruzzoletti di risorse chissà per quali assunzioni o finalità. Se l’Amministrazione vuole smontare le proposte sindacali allora deve fornire atti e documenti ufficiali supportati da leggi, normative ed autorevoli pareri che dimostrino che non è percorribile ciò che propone la Cisl».

Il segretario della Cisl Fp sottolinea come ogni accordo raggiunto venga puntualmente disatteso dai dirigenti e dai funzionari che al tavolo ascoltano e nelle segrete stanze demoliscono ciò che viene costruito dai componenti della delegazione trattante.

«Direttore generale compreso. – accusa Emanuele – È ora di dire basta. Qual è il gioco? Quali sono le strategie messe in campo? Si vuole far finta di stabilizzare? Si vuole addossare la colpa ai sindacati? Riteniamo che il direttore generale debba assumere posizioni ferme e nette, con autorevolezza e determinazione, senza farsi tirare dalla giacca da questo o quell’altro funzionario o, peggio ancora, da questo o quell’altro sindacato. Con i lavoratori non si gioca e la Cisl intende tutelare al massimo i precari di Palazzo Zanca senza giocare al massacro».

Ovviamente non manca anche la Fp Cgil che nelle scorse settimane ha duramente stroncato l’operato del direttore generale Le Donne, paragonato al Mago di Oz. “Una confusione incredibile, causata soprattutto dalla mancanza di una decisione politica da parte della giunta guidata dal Sindaco Accorinti che possa mettere in sicurezza i lavoratori, stante l’inamovismo del governo regionale”.

La segretaria Clara Crocè ricorda che il sindacato ha avanzato una proposta semplice, partendo dal presupposto che nell’anno 2015, l’amministrazione potrebbe stabilizzare buona parte delle Categorie A e B perché le procedure per l’assunzione dei lavoratori sono più semplici e si potrebbe arrivare alla sottoscrizione dei contratti a 18 ore settimanali, entro il 2015, senza perdere i 600 mila euro della capacità assunzionale del 2011. Secondo quanto ipotizzato dalla Fp Cgil, il piano del fabbisogno del personale per il triennio 2015/2017 dovrebbe prevedere la stabilizzazione del rimanente personale nel 2017. Considerato che le procedure per l’assunzione delle categorie C e D comportano tempi lungi a causa della pubblicazione dei bandi e delle procedure selettive. La stabilizzazione di una parte dei lavoratori delle categorie Ae B, consente di liberare risorse per integrazione oraria. Il piano potrà essere migliorato in seguito del varo della legge regionale dei precari .

“Non possiamo correre il rischio di perdere la capacità assunzionale del 2011, il Sindaco deve dare risposte, l’assunzione di una parte dei lavoratori potrà essere effettiva dimostrazione che questa Amministrazione vuole fare sul serio e ridare dignità ai lavoratori costretti dalla politica al precariato”. In assenza di risposte la Fp Cgil mobiliterà i lavoratori.

Anche il Csa usa toni molto duri, ricordando che mentre se ne parla da tempo il 31 dicembre si avvicina e sarà l’ultimo giorno utile di lavoro per circa 200 persone, che se non avranno il contratto di lavoro rinnovato rischiano di rimanere a casa con l’anno nuovo. “Perché non si esita l’atto concertato? Eppure è stato assicurato che tutto era pronto, anche i bandi. Ritardare ulteriormente oltre a mettere in pericolo la permanenza dei precari quali dipendenti comunali, potrebbe portare all’approvazione in extremis di un atto raffazzonato e diverso rispetto a quello concertato. Forse è questo lo scopo del ritardo, uscire sempre con la solita nenia dell’ultimo momento per fare ciò che in realtà si vuole da tempo ma non si dice. A nulla è servita l’esperienza del passato? Atti bocciati dalla sottocommissione e leggi nuove sempre più penalizzanti per i precari. 
Pertanto si invita a procedere come concertato, e se i ritardi sono imputabili a personale che non ha ancora posto in essere gli atti necessari, quali si provveda a punire i responsabili” scrive il coordinatore provinciale Pietro Fotia.

F.St.