Carenze organico Polizia Municipale. La Cisl è pronta alla mobilitazione

Una prima richiesta di interlocuzione è stata ignorata. La Funzione Pubblica della Cisl reitera l’istanza con un documento inviato al sindaco, al direttore generale del Comune e all’assessore comunale al Personale. Nella lettera del sindacato, a firma del segretario generale Calogero Emanuele, del segretario aziendale Piero Allegra e del responsabile del Coordinamento della Polizia Municipale Pancrazio Puglia, vi sono elencati i problemi legati al Corpo dei Vigili Urbani: dalle carenze d’organico sia nel profilo di Agente che in quello di Commissario, ai carichi e all’organizzazione del lavoro, ma anche la gestione del personale, il Tso, la sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento al grave degrado della Caserma e il vestiario. “Non avendo ricevuto alcun riscontro – sottolineano i rappresentanti della Cisl Fp – siamo stati costretti ad alzare il livello della vertenza attivando presidi e interessando gli enti ispettivi, la Prefettura e i giudici del lavoro per tutelare gli interessi dei lavoratori mortificati da una gestione sommaria del personale e dei servizi”.

La Cisl Funzione Pubblica sostiene che il Corpo della Polizia Municipale vada incrementato con la stabilizzazione dei 50 contrattisti “a cui va esteso l’orario di lavoro a 35 ore senza ulteriori indugi” aggiungono, l’assunzione con contratti a termine dei 32 concorsisti la cui graduatoria è ancora fruibile e l’indizione di concorsi a tempo indeterminato nel ruolo di Agente e concorsi interni per il coprire il profilo di Commissario Isp. Sup. che è in via di totale esaurimento. “Non condividiamo – aggiungono – le affermazioni di taluni sindacati autonomi che si proclamano maggiormente rappresentativi della categoria ancor più quando, con fughe in avanti, ipotizzano percorsi ad excludendum. Sarebbe, invece, opportuno avere una visione complessiva dei bisogni del Corpo e quindi proporre e sostenere percorsi sindacali unitari. Appare, quindi, strumentale e non condivisibile la diffida inoltrata all’Amministrazione circa le limitazioni poste in ordine all'inclusione dei 32 concorsisti nel redigendo piano del fabbisogno del personale. Ribadiamo, invece, che l'inclusione anche dei 32 concorsisti consentirebbe, insieme alla necessaria e non più procrastinabile stabilizzazione dei 50 precari, di dare respiro all’asfittico Organico della Polizia Municipale”.

La Cisl Funzione Pubblica, infine, chiede che venga accelerato l’iter politico manifestato con tre delibere di indirizzo per avviare le procedure per la stabilizzazione dei precari, procedere all’estensione orari a 35 ore di tutto il personale e definire il piano del fabbisogno del personale comprendendo anche i 32 concorsisti. “É necessario affrontare seriamente e concretamente la problematica e ne può essere rinviata sine-die in quanto maturerebbe il concreto rischio di una mobilitazione generale con conseguenze pregiudizievoli per il servizio e quindi per la collettività”, concludono Emanuele, Allegra e Puglia.

Sulla stessa linea, ovviamente, i 32 concorsisti, che hanno invitato l’amministrazione comunale a fare definitiva chiarezza. “A nostro avviso – scrivono – la stabilizzazione dei contrattisti non è in contrasto con la nostra assunzione a tempo determinato. I due percorsi sono complementari nell’interesse della città e del Corpo. Il nostro inserimento nel piano triennale delle assunzioni, è semplicemente un tentativo dell’Amministrazione di dare, manifestando un legittimo ed insindacabile indirizzo politico, risposte concrete ed immediate alla situazione emergenziale in cui versa la città, attingendo correttamente a tutte le risorse immediatamente disponibili”.

Sull'argomento, anche la Fp Cgil, che si dice d'accordo con la stabilizzazione, l'integrazione oraria e la contrattualizzazione del personale precario, "ma – scrive la segretaria generale, Clara Crocè – non possono esserci corsie preferenziali la stabilizzazione e l'integrazione oraria dev'essere affrontata per tutto il personale precario. Dividere la lotta dei precari, fa male agli stessi precari – conclude la Crocè -. Sono tali da 25 anni proprio perché sono stati divisi, dalla politica e dalla legislazione. Adesso e' il momento di stare tutti insieme uniti nella lotta, considerato che il percorso di stabilizzazione è complicato".