sanità

Precari Covid. “Prima eroi della pandemia, ora disoccupati” VIDEO

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – Sono circa 50 gli Oss, operatori socio sanitari, dell’Irccs Bonino-Pulejo che hanno visto scadere il proprio contratto il 28 febbraio scorso, dopo due anni di attività in pandemia e un’emergenza affrontata sempre al meglio possibile, dando il massimo al servizio di pazienti e cittadini. E ora anche loro, come altri precari Covid nelle scorse settimane, manifestano il proprio malcontento sottolineando come “da eroi della pandemia siamo diventati disoccupati”.

Gli Oss spiegano che dall’azienda è arrivato un invito ad integrare la domanda di partecipazione alla procedura di stabilizzazione e che il termine era stato prorogato fino al 5 marzo. Ma sottolineano anche come nei vari plessi viene vissuta una vera e propria “emergenza” generata dalla carenza d’organico.

I sindacati denunciano la carenza di organico

Della carenza di organico e di “risorse umane” hanno parlato nei giorni scorsi anche i sindacati. La Cisl Fp il 2 marzo ha inviato una nota ai vertici dell’Irccs/Piemonte Messina segnalando quelle che chiama “criticità per grave carenza di risorse umane, determinata dalla recessione dei contratti Covid” a cui segue la conseguente e “immediata ricollocazione del personale Oss e infermieristico operante negli ambulatori”. Giovanna Bicchieri e Grazia Pulejo, rispettivamente segretario generale Cisl Fp e coordinatore professioni sanitarie del sindaco, scrivono che “in una situazione di tale emergenza aziendale, i primi dipendenti che dovevano ricevere tali disposizioni”, riferendosi a Oss e infermieri e ai nuovi ordini di servizio per ricoprire i posti vacanti, “sembrerebbe non essere stati, come sempre, neanche menzionati”.

Il 7 marzo, invece, i segretari aziendali Nunnari e Celona di Uil Fpl Messina hanno firmato un nuovo documento, inviato sempre ai vertici dell’Irccs Neurolesi Bonino Pulejo di Messina, in cui sottolineano i disagi al presidio Casazza, sempre generati dalla mancanza di personale. Il sindacato cita proprio i lavori con il contratto scaduto il 28 febbraio parlando di “attività assistenziale gravemente compromessa”, in virtù della loro assenza. “Attraverso delle segnalazioni – scrivono – siamo venuti a conoscenza che in CGA 3, il personale Oss, composto da 12 unità assegnate, non riesce a garantire in maniera adeguata l’assistenza ai pazienti, ricoverati in due locali distanti tra loro”. Nunnari e Celona parlano di “situazione insostenibile” e di disagi “anche in Neuroriabilitazione funzionale”, chiedendo “di procedere con l’assegnazione di ulteriore personale”.