“Il Servizio di Pubblica Illuminazione, in relazione alle notizie di stampa sotto riportate ed in seguito agli accertamenti tecnici effettuati questa mattina, conferma che l’impianto di pubblica illuminazione non è stato causa della folgorazione.
Ampi dubbi sulla ricostruzione della dinamica dell’incidente nascono dal fatto che i cassonetti presenti nella zona indicata dal soggetto folgorato sono in “plastica” e pertanto non conduttori la corrente elettrica.
Non si nascondono le plurime criticità di molti impianti cui con estrema fatica si tenta di porre riparo ed a cui si aggiungono i furti di rame, da parte di chi vive d’espedienti, e che rappresentano un danno enorme per la collettività (l’ultimo accadimento riguarda ben 12000 ml. del così detto “oro rosso”, per un costo di ripristino di circa € 60.000). Ma che il racconto delle presunta vittima fosse strano è immediatamente stato chiaro a chi, come noi, ha effettuato gli accertamenti nel presunto luogo dell’accaduto”.