Presidenza del Consiglio Comunale, Amata e Mondello: «Nessuna autocandidatura, decide il partito»

Gli ex assessori comunali Elvira Amata e Franco Mondello smentiscono una loro autocandidatura alla presidenza del Consiglio Comunale (vedi correlato). In "visita" a Palazzo Zanca per avere notizie in merito alla verifica dei voti della lista Udc da parte dell’Ufficio Elettorale Centrale, l’ex vice-sindaco ed assessore al Decentramento ha fatto sapere di non essersi proposto per il ruolo occupato durante la precedente amministrazione da Pippo Previti e ha puntualizzato che ogni decisione verrà presa all’interno del partito. «Io sono a disposizione, ma se dovessero proporre il mio amico Mario Rizzo, avrebbe tutto il mio sostegno» ha spiegato Mondello, pronto a trasferirsi dalla Sala Giunta Falcone-Borsellino all’Aula consiliare e a calarsi nel ruolo di consigliere comunale.

Stesso approccio anche per l’ex assessora all’ambiente Amata (ex Pdl, ex Grande Sud ed oggi con i Democratici riformisti), che chi ha contattati telefonicamente per spiegare: «Io faccio parte di un movimento (quello dei Dr ndr) che ho contribuito a fondare e non mi propongo per alcun ruolo. Ogni decisione sarà presa tutti insieme. Non considero declassante il ruolo di consigliere comunale, il Consiglio comunale è il luogo istituzionale più importante e sarò onorata di farne parte. A me interessa lavorare per il bene della mi città, da qualsiasi posto».

Mondello ed Amata, dunque, assicurano che non ci sono e non ci saranno fughe in avanti e che la volontà del partito sarà preminente rispetto alle legittime ambizioni personali.

A parte le singole precisazioni, è quasi scontato che i candidati ufficiali ad occupare i tre posti dell’ Ufficio di presidenza (devono essere eletti anche i due vice-presidenti) saranno più numerosi di quelli che si sarebbero avuti nel caso in cui avesse vinto il candidato del centro-sinistra Felice Calabrò. Con l’elezione a sindaco dell’ex coordinatore dei gruppi consiliare del Pd, la scelta dei papabili sarebbe avvenuta all’interno dell’intera coalizione di centro-sinistra e secondo la consolidata prassi della spartizione di poltrone tra i vari partiti; con la vittoria di Accorinti , ogni partito si sentirà libero e svincolato dal resto dello schieramento e cercherà di far valere il proprio peso numerico, per conquistare lo scranno più alto del Consiglio comunale ed i due scranni che gli stanno a lato. Siamo sicuri che sarà una “guerra” senza esclusioni di colpi. Anche bassi. (Danila La Torre)