I nuovi progetti della “Terra di Gesù onlus” a sostegno delle fragilità

I nuovi progetti della “Terra di Gesù onlus” a sostegno delle fragilità

Emanuela Giorgianni

I nuovi progetti della “Terra di Gesù onlus” a sostegno delle fragilità

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giovedì 06 Dicembre 2018 - 13:09

Al Centro del Buon Pastore sono stati presentati i nuovi progetti di “Terra di Gesù onlus”: “Un trenino per il Buon Pastore”, “Insieme per la vita” e lo spettacolo “Un amore dii Natale”

Gli ultimi progetti di “Terra di Gesù onlus” sono stati presentati al Centro del Buon Pastore di via Calvi, struttura polifunzionale a sostegno delle fragilità. Progetti grandi e impegnativi, rivolti alla cittadinanza messinese, che si è mostrata da subito molto generosa. A cominciare da “Un trenino per il Buon Pastore”, raccolta natalizia di giocattoli nuovi per i bambini da portare al Centro, il Lunedì e il Mercoledì dalle 16,00 alle 18,00; il Martedì e il Giovedì dalle 10,00 alle 11,30.

Il Centro del Buon Pastore si occupa, infatti, di offrire cure e attenzioni ai nuclei familiari meno abbienti con un particolare occhio di riguardo per i più piccoli. Il 70% dei bimbi a richiedere cure sono italiani.

“Il Buon Pastore ha aperto il tappo e l’ha fatto saltare”, afferma Francesco Certo, “fa da cerniera tra chi vuole dare e ricevere e ci auguriamo sia solo il punto d’avvio”.

In sei mesi di vita ha fatto, già, tantissimo e questo è un grande valore ma, anche, un forte punto di riflessione su una realtà sconosciuta che necessita di essere attenzionata. “Fino a mezz’ora prima della conferenza è arrivata una famiglia con una bambina di un mese, il papà un anno fa aveva 12 dipendenti adesso chiedeva di ricevere i farmaci; Messina ha bisogno di aiuto” precisa ancora Certo.

In collaborazione con il "Centro di aiuto alla vita – Quarenghi” di Messina verrà realizzato, invece, il progetto “Insieme per la vita”: una raccolta di beni primari, sempre destinata ai bambini, dai pannolini agli omogeneizzati. La prerogativa della raccolta è donare “nunc et semper”; avrà avvio, infatti, il 15 Dicembre, nei supermercati “Spaccio Alimentare” di Gazzi e Provinciale, dove saranno presenti i volontari, ma resterà in atto perennemente, sarà possibile donare qualcosa, mentre si fa la spesa, in qualsiasi momento.

Irene Barbaro dichiara come il successo del progetto starà proprio nel lavorare in rete, “collaborare per raggiungere nuovi obiettivi, in un legame solido e solidale. Abbiamo dato vita a questo connubio tra due associazioni che insieme vogliono fare il bene e il bene, più si è, meno difficile è realizzarlo”.

Il bene e la difesa della vita sono, appunto, i medesimi obiettivi da cui si sentono accomunati. Il “Centro di aiuto alla vita” sostiene da 30 anni gravidanze difficili, avendo contribuito alla realizzazione della “Culla per la vita”, per permettere alle mamme che non possono crescere il proprio bimbo di lasciarlo anonimamente all’ospedale, dove sarà subito dato in adozione.

Viene presentata, inoltre, la terza edizione dello spettacolo “Un amore di Natale”, in scena il 21 Dicembre, al Teatro Annibale Maria di Francia. Il regista Gianni Rizzo racconta il successo ottenuto dal suo spettacolo di solidarietà, il quale vuole permettere allo spettatore di fare marcia indietro, dimostrando che il Natale non è solo paillettes, luci e regali, ma ha per protagonista l’amore. A quello bisogna tornare, come dimostreranno benissimo i ragazzi di “Meter e Miles”, la partecipazione dei quali è una grande novità di quest’anno. A loro spetta l’overture dello show, con una riproposizione della natività.

Le sorprese dell’evento, però, non finisco qui, verrà anche sorteggiato, tra il primo e secondo atto, un presepe scolpito a mano dal raffinatissimo scultore messinese Andrea Soffli. Queste le tre grandi attività protagoniste, presentate dai suoi organizzatori, ma la “Terra di Gesù” è un onlus a tal punto operativo che, accanto a queste, ce ne sono state tante altre. Un esempio emblematico è il progetto “On the road”, medici volontari che vanno in giro per la città a fornire servizio sanitario, cura e coperte a quella fetta di popolazione relegata ai margini.

“Avevamo l’ultima coperta della giornata ma, mentre la doniamo a un anziano, vediamo un uomo più giovane senza neanche il giubbotto. È stato l’anziano stesso a volergliela cedere, con la promessa di riceverla anche lui l’indomani” ricorda Francesco Certo. A partecipare, insieme ai medici, sono anche gli abitanti della “Casa della Misericordia”, il centro d’accoglienza che in soli tre anni di vita ha raggiunto svariati e notevoli risultati, nonostante la difficoltà nel mettere d’accordo persone di cultura, estrazione ed età diversa. Ragazzi considerati invisibili dallo Stato, che altrimenti dormirebbero in strada, tanti migranti e, negli ultimi anni, moltissimi italiani, non soltanto accolti, ma seguiti costantemente e reintegrati. Lo scopo fondamentale è instaurare, con loro un rapporto di collaborazione, empatia ed affetto, raggiunto a tal punto da rendere poi difficile per i ragazzi ospitati, una volta trovata una dimora fissa, salutare casa e andar via.

Ulteriori attività sono, ancora, la raccolta di farmaci, oppure il progetto “Passo dopo passo” per i ragazzi disabili tra i 20 e i 40 anni che vogliono acquisire e migliorare la facoltà di leggere e scrivere.

Il bene esiste, è realizzabile ed è sempre reciproco. La vera carità è trasmettere un progetto, reti di bene generano nuove reti di bene e questo è ciò che si augura la “Terra di Gesù”, diffondere un bene silenzioso ma capace di generare tanto rumore.

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