Uno spiraglio per le 22 case di riposo private colpite dal provvedimento di chiusura

“Il provvedimento è troppo restrittivo. Potrebbe esserci intanto una proroga, poi bisognerà valutare la modifica della circolare alla Regione”. E’ più ottimista rispetto a poco tempo fa Franco Alessi, gestore della casa di riposo “Anni d’Oro”, una delle 22 colpite dal provvedimento di chiusura per il mancato adeguamento alla circolare regionale 2 del 2003 avente ad oggetto: “autorizzazione per l’esercizio di attività connesse alla gestione di strutture residenziali e standard per strutture private iscritte agli albi comunali” (vedi correlato).

All’incontro odierno di palazzo Zanca, il sindaco Buzzanca e il nuovo dirigente al dipartimento servizi sociali Attilio Camaioni sono apparsi possibilisti sull’allentamento del “pugno di ferro” prospettato fino a pochi giorni fa. Tutti d’accordo, dunque. Adesso c’è solo da vedere come affrontare la questione.

“Messina è forse l’unico Comune siciliano – continua Alessi – che sta attuando alla lettera questa circolare. Altrove, ad esempio a Catania e Palermo, non è stata neppure presa in considerazione. Sono comunque moderatamente soddisfatto perché pare che si vogliano stoppare le inibizioni, si è creato un gruppo di lavoro che ha fatto delle proposte costruttive”.

A breve, gli avvocati che rappresentano le case di riposo avranno un incontro col dirigente Camaioni che, essendosi insediato da poco, vuole studiare meglio la situazione. Poi la situazione dovrà essere valutata alla Regione, perché si dovrà vedere se e quanto la famigerata circolare sia restrittiva.

In gioco c’è il futuro di 22 case di riposo private, 22 famiglie che le gestiscono con un centinaio di operatori e oltre 400 anziani che non hanno nessuna intenzione di andare via. (Marco Ipsale)