Tasse alle stelle, Messina è la città siciliana in cui i cittadini sono più tartassati

Messina è la città siciliana con le tasse più alte. A dirlo sono i dati forniti dall’ultimo rapporto Congiuntura Res pubblicato dalla fondazione Res, l’Istituto di ricerca su economia e società in Sicilia. L’osservatorio ha messo la lente di ingrandimento su una serie di dati che fotografano l’andamento economico siciliano, prevedendo margini positivi per questo 2016. Sul fronte della pressione fiscale però le cose non migliorano e anzi il grosso carico di tasse e imposte con cui devono fare i conti i siciliani rischia di ritardare la ripresa economica.

Il rapporto Res ha fondato questa analisi sui dati della Cgia di Mestre che aveva condotto il proprio studio esaminando diciannove città capoluogo e trentuno province con più di 100 mila abitanti. Ne è venuta fuori una classifica nazionale in cui le quattro province siciliane prese a campione si collocano tra i primi quindici posti per pagamento delle tasse più care. Messina, Siracusa, Catania e Palermo si sono piazzate rispettivamente al quarto, sesto, settimo e undicesimo posto, e dunque è Messina a guadagnare la palma di città siciliana con le tasse più salate.

Vediamo i dati, considerato che il valore complessivo delle tasse versate è stato calcolato su una famiglia media composta da un lavoratore dipendente con coniuge e figlio a carico, con un reddito annuo di 31.000 euro (pari a una retribuzione mensile netta di 1.900 euro, per 13 mensilità), in possesso di un’abitazione di 100 metri quadrati dalla rendita catastale di 500 euro e di un’autovettura euro 4 di potenza pari a 88kw (1.600 cc).

Una famiglia con queste caratteristiche a Messina si deve sobbarcare una spesa complessiva pari a 7.590 euro. Subito dietro c’è Palermo con 7.443 euro. A Udine invece, città che si piazza all’ultimo posto, quindi con la minore pressione fiscale, la stessa famiglia pagherà tasse per 6.901 euro. Magari avendo in cambio anche servizi nettamente superiori.

Come si arriva a queste cifre? Si parte dall’Irpef: mentre l’aliquota base per la famiglia tipo considerata ammonta in ogni provincia a 5.881 euro annui, discorso ben diverso vale per le addizionali regionali e comunali che a Messina ammontano a 536 euro e 248 euro, contro i 381 euro e i 62 euro di Udine. Non va meglio su spazzatura e servizi essenziali. La Tari, sempre riferendosi la modello di famiglia preso in esame, ammonta a 420 euro, va peggio a Siracusa dove sale fino a 486 euro. Impietoso il confronto con Udine dove la stessa famiglia paga 165 euro. La Tasi di Messina, 277 euro, è la più alta della Sicilia e supera perfino Reggio Calabria che è prima nella classifica nazionale per le tasse più care. L’unica voce uguale è il bollo auto che costa 227 euro da noi come a Udine.

Su questi dati la fondazione Res ha rilevato come la tassazione locale incida maggiormente sulle province siciliane che si ritrovano a dover pagare di più delle zone economicamente più ricche del nostro Paese. Buona parte di queste tasse servono alle amministrazioni locali per garantire i servizi, ma sappiamo bene che la qualità non corrisponde certo a quanto i cittadini si ritrovano a pagare. Stavolta Messina non è ultima