Il Pd “affonda” sullo sforamento del patto di stabilità: «La conclusione di un mandato amministrativo disastroso»

«Le leggi dello Stato non si derogano. L’irresponsabilità non può essere scambiata con il coraggio». Sono queste alcune delle dichiarazione rese dal segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, a distanza di qualche giorno dalla notizia, ormai certa, dello sforamento del patto di stabilità (vedi articolo correlato). L’esponente del Partito democratico volge lo sguardo al futuro e immaginando l’inizio di un nuovo mandato amministrativo, che veda magari il Pd alla guida della città, prospetta un’eredità non certo rosea che graverà sulle spalle della futura classe dirigente.

«Gli effetti – afferma Grioli – sono disastrosi: riduzione dei trasferimenti dello stato che si aggiungerebbero ai tagli massicci degli ultimi anni, azzeramento delle spese per manutenzioni ordinarie e straordinarie, riduzione drastica dei servizi essenziali che già a Messina sono ai minimi termini, divieto di assunzione di nuovi mutui e divieto assoluto di assunzione di nuovo personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi forma contrattuale che significa impossibilità di stabilizzazione dei precari storici del Comune».

Grane che secondo quanto sostenuto dal rappresentante dell’attuale opposizione, costituiranno una zavorra non di poco tanto. Grioli si ricollega poi alla vicenda della “stabilità”: «N on può essere liquidata con una semplicistica battuta dal sapore elettorale. Il patto di stabilita interno di un Comune non è un vincolo che può essere superato in modo disinvolto in quanto è previsto espressamente da leggi dello Stato cui tutti i Comuni sono obbligati ad uniformarsi. Ci rendiamo conto che gli svincoli sono fondamentali per la viabilità dell’intera città e tutti vogliamo la loro ultimazione, ma è altresì fondamentale assicurare ai messinesi, manutenzioni, raccolta dei rifiuti, trasporto pubblico, servizi sociali etc.» . Il segretario del Partito condanna dunque il mancato supporto dato dall’ex-governo amico «che tanto amico non si è rivelato. Facendo leva infatti sull’esercizio di poteri commissariali straordinari e derogatori motivati dall’emergenza viabilità, avrebbe dovuto perseguire la strada della deroga al Patto, in alternativa al finanziamento dell’ OPCM. Il fallimento dei rapporti con il Governo nazionale e la necessità di portare a compimento gli svincoli per esibire almeno un trofeo a conclusione di un mandato amministrativo disastroso». Per chi verrà, insomma, le gatte da pelare saranno tante.