Terremoti: per gli esperti una forte scossa colpirà il sud nei prossimi anni, “ma non lo Stretto”

Sul Pollino, al confine tra Basilicata e Calabria, si sta verificando un intenso sciame sismico con decine di scosse al giorno (tra 30 e 50 ogni 24 ore tra fine novembre e questi primi giorni di dicembre!), le cui più forti arrivano a superare il 3° grado della magnitudo sulla scala richter.
L’Ingv è preoccupata e ha installato nuovi sismografi nelle aree più vicine all’epicentro. Gli esperti sono preoccupati perchè si aspettano una forte scossa di terremoto nell’Italia meridionale, ma non nello Stretto di Messina perchè – spiegano – qui c’è già stato il sisma del 1908 e ci vorrà molto tempo per accumulare altra energia per terremoti così violenti. Ma ci sono zone del sud Italia, come la Sicilia sud/orientale che è altamente sismica e che di recente ha avuto degli sciami, o soprattutto l’Appennino Calabrese, proprio sul Pollino, che non hanno forti terremoti da molto più tempo: nella Sicilia sud/orientale da diversi secoli, sul Pollino invece addirittura da oltre un millennio. La faglia di Castrovillari è particolarmente “attenzionata” dagli studiosi che temono il suo risveglio.

Ma, almeno secondo quello che dicono, nello Stretto possiamo dormire sonni tranquilli. Anche se i fatti di L’Aquila dovrebbero aver insegnato a tutti che contro i terremoti l’unica “arma” è la prevenzione.

Gli approfondimenti:

  • Terremoti, entro 30 anni un “violento sisma” al sud Italia ma “non nello Stretto”. Parola di esperti
  • I terremoti di 1975 e 1978 nello Stretto di Messina: quelle scosse così forti ma dimenticate da tutti
  • Il terremoto del 1908 e quello “gemello” del 374: passeranno altri mille anni per un sisma catastrofico nell’area dello Stretto?
  • Importante indizio per prevedere i terremoti: rospi e serpenti li avvertono in netto anticipo e scappano!
  • La Calabria sorge su microplacche che hanno subìto distinti movimenti rotazionali