VIA Facile, inchiesta chiusa. Ma la Procura tiene aperto il dossier sugli abusi

Il dossier della Procura di Messina sulle violazioni edilizie all'ombra del vecchio PRG non è concluso. E' ancora in corso la mappatura sugli abusi condotta dal pm Liliana Todaro, in particolare sui progetti che non rispettano le norme a tutela dell'ambiente, a cominciare da quelle relative alle Zone a Protezione Speciale.

Intanto il magistrato ha siglato l'avviso di chiusura delle indagini scaturite nel blitz "Via Facile" del dicembre scorso, una costola di quale calderone di inchiesta. Il pm ha stralciato la posizione dell'architetto Massimo Fulci, che va verso l'archiviazione. Già nei primo procedimenti il nome del professionista era chiamato in causa ai soli fini della contestazione. Cristallizzato invece il quadro accusatorio per l'ex esponente centrista Francesco Curcio, la figlia Roberta, gli imprenditori Aurelio Arcoraci, Giuseppe e Salvatore Bonaccorso, il dipendete comunale Biagio Restuccia; ancora: Luca D'Amico, Luigi Ristagno, Enzo Pinnizzoto, Placido Accolla, Antonino Scimone. Le accuse riguardano l'attività di Curcio come componente della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, quella che rilascia il nulla osta necessario al perfezionamento di tutte le concessioni edilizie richieste. L'accusa sostanziale é che Curcio abbia monopolizzato l'operato della Commissione caldeggiando i progetti di imprenditori che in cambio avevano assegnato una consulenza alla figlia Roberta, architetto privato.

Se pur "chirurgicamente" assemblati, gli stessi incartamenti contenuti nel fasciolo "Via Facile" lasciano però pensare che anche questa indagine abbia ancora altri rivoli da approfondire. Approfondimento che la sezione di Polizia giudiziaria della Polizia, coordinata dal dirigente Fabio Ettaro sta portando avanti. A base delle ipotesi di reato, per esempio, ci sono le dichiarazioni dell'agronomo Saverio Tignino che nel gennaio 2012, lasciati gli incarichi al Comune, verga fiumi di verbali segnalando le anomalie negli iter di molti progetti edilizi, ulteriori a quelli già inquadrati nel procedimento ora concluso. Da lì scattano le intercettazioni e gli investigatori mettono "le orecchie" sulle linee dei Curcio padre e figlia, di Placido Accolla e sull'utenza del costruttore Vincenzo Vinciullo.

(Alessandra Serio)