L’Ars approva il ddl sull’impignorabilità. Ora serve l’ok del parlamento nazionale

Dopo numerosi rinvii, il ddl sull’impignorabilità della prima casa ha avuto l’ok dell’Assemblea regionale siciliana. Il testo, che mira ad allentare la stretta degli enti riscossori, mette al sicuro uno dei beni più preziosi per il cittadino, la prima abitazione. La tutela, peraltro, si estenderebbe anche ai beni mobili ed immobili strumentali all’esercizio di impresa.

Soddisfatta Vanessa Ferreri (m5s), prima firmataria del disegno di legge, che ha dato le dimensioni del problema pignoramenti. «Attualmente in Sicilia sono all’asta quasi 9000 immobili e la gente si suicida. Questo ddl deve proseguire la sua strada a Roma subito».

Il disegno di legge, in origine presentato dal Movimento 5 Stelle, è stato accorpato ad altri due sullo stesso tema, di cui uno di matrice governativa. «La materia trattata», affermano i deputati pentastellati, «è di competenza nazionale, spetta cioè alla Camera e al Senato legiferare a tal proposito, ma grazie alla legge-voto, abbiamo oggi la grande occasione di spingere il Parlamento nazionale su questo terreno, specie se dietro ci verranno, come speriamo, altri consigli regionali, con approvazione di ddl analoghi. Su questo punto non pensiamo possano esserci steccati partitici, la prima casa non si pignora».

Anche l’ex capogruppo Cancelleri ha ribadito l’importanza dell’interessamento del governo nazionale al problema e in aula ha sollecitato il capogruppo del Pd Gucciardi a “pressare” il presidente del Consiglio Renzi perché lo inserisca tra le priorità in agenda.

L’ARS incassa anche il plauso del senatore pd Giuseppe Lumia. «In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando», sostiene Lumia, «bisogna prevedere alcune tutele particolari per i cittadini e gli imprenditori che si trovano in difficoltà. Perdere la casa o i beni strumentali all’esercizio d’impresa è un dramma nel dramma che getta nella disperazione le persone. Le istituzioni devono impedire tutto questo». «Ecco perché», aggiunge, «mi auguro che il provvedimento sia calendarizzato e discusso al più presto a Roma».

A dirsi soddisfatto del placet dell’ARS anche l’Assessore al Comune di Vittoria e Vicepresidente di Avviso Pubblico, Piero Gurrieri, estensore del testo legislativo. «Chiedo che sia chiamata Legge Giovanni Guarascio», il muratore vittoriese di 64 anni che il 14 maggio 2013 si era dato fuoco, cospargendosi il corpo con la benzina, per impedire lo sfratto della sua casa, «non solo in sua memoria ma anche delle tante, troppe vittime di un sistema, quello delle esecuzioni immobiliari, dominato dall’ingiustizia, dall’opacità, dalla speculazione e all’interno del quale si annidano anche gruppi criminali e consorterie mafiose». «Faremo di tutto, e sottolineo di tutto», aggiunge Gurrieri, «perché questa legge sia rapidamente approvata dal Parlamento italiano, cui sarà rimessa. In attesa di questo esame, è inoltre necessario che il Governo Renzi sospenda con decreto per almeno un anno i procedimenti esecutivi pendenti nei Tribunali della Repubblica, quando riguardino l’unica casa o i beni necessari all’impresa».