Ballottaggio Bersani-Renzi. A Messina stravince il segretario Pd

Ballottaggio doveva essere e ballottaggio è stato. Le primarie del centro-sinistra saranno decise domenica prossima, 2 dicembre, con la resa dei conti tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Decisivi, a questo punto, saranno i vendoliani, che potranno far pendere la bilancia da un lato o dall’altro. Vincerà, come sempre nei ballottaggi, chi ha più sete, chi ha più fame, chi ci crede di più. Queste primarie però consegnano un dato rilevante: oltre 4 milioni i votanti in Italia in un’epoca in cui l’allergia alle urne è diventata cronica e le regionali di un mese fa in Sicilia ne sono state la prova. Il popolo del centro-sinistra ha voglia di farsi sentire e di scegliere. Farli tornare domenica prossima al voto sarà difficile, ma è già tanto aver visto le file davanti ai gazebo di tutta Italia per un’elezione che, in fondo, non è tale, è solo l’antipasto di quel che sarà nel 2013. “Oggi è stata la festa della democrazia- ha detto Enrico Letta- perché questa eccezionale affluenza è stata la dimostrazione che il centro-sinistra ha avuto ragione nel voler fare le primarie. E nel volerle fare in questo modo, con queste regole che non hanno fermato l’affluenza e con il ballottaggio”. Il candidato premier alle politiche del 2013 lo decideranno gli elettori del centro-sinistra domenica prossima, al ballottaggio.

Andiamo ai dati: Pierluigi Bersani 44,4%, Matteo Renzi 36,5 %,Nicky Vendola 14,93%, Laura Puppato 3%, Bruno Tabacci 1,19%.

Le roccaforti rosse, come l’Emilia Romagna, la Toscana, il Veneto hanno detto no a Bersani, che invece ha ottenuto maggiori consensi in Calabria, Campania, Sicilia.

In Sicilia hanno votato oltre 200 mila persone (nel 2005, quando vinse Prodi i votanti alle primarie erano stati 194 mila). A Messina e provincia (seconda solo a Palermo) si son recati ai gazebo e ai presidi quasi 30 mila elettori. Nel regno di Genovese si è giocata una lotta di Davide contro Golia, per i renziani le percentuali che usciranno da queste urne avranno valore anche in vista di tutti gli equilibri interni futuri. Che la strada sia lunga e tutta in salita lo dicono le percentuali di Bersani, le più alte registrate in tutta la Sicilia. Ma dai Comitati messinesi per Renzi quel 20% è più di un inizio, dicono, “ce la giochiamo al ballottaggio, siamo andati molto bene in molte zone della provincia, soprattutto nella jonica.

Passiamo ai risultati messinesi: Pierluigi Bersani 65%, Matteo Renzi 20,9%, Nicky Vendola 12% Bruno Tabacci 0,4%, Laura Puppato 1,1%.

La forbice tra Bersani e Renzi è tra le più alte registrate in Sicilia, ed è proprio il dato su Bersani a Messina a far schizzare al 50% la percentuale regionale del segretario del Pd. Nelle altre province la media di Bersani è quella delle altre regioni meridionali, si attesta dal 45% al 46%, segnale questo che la roccaforte di Genovese è stata determinante nell’isola nel portare i voti al segretario nazionale.

“Il primo round l’ha vinto Bersani ed è evidente che siamo felici per essere al ballottaggio- ha detto Renzi a fine serata abbiamo passato una settimana a fare terapia di gruppo quando i dati ci davano per morti Per noi è un risultato bello e affascinante, soprattutto aver vinto nelle zone rosse, provando che non abbiamo i voti della destra…..Abbiamo fatto questa battaglia con il 2% dei segretari del Pd dalla nostra parte, il 3% dei parlamentari dalla nostra parte, quindi è stato un grande risultato aver dalla nostra parte gli elettori, oltre un milione. Cercheremo di battere Bersani, se non ci riusciamo lavoreremo insieme, perché oggi il centro-sinistra ha dimostrato di poter cambiare il Paese”.

Iniziano subito sette giorni di campagna elettorale vera, perché dalle urne di domenica prossima uscirà il candidato della coalizione alle politiche e dal voto del 2 dicembre si capirà come il centro-sinistra vuol arrivare al governo e con chi. Determinanti saranno i voti di Sel e dei vendoliani, perché non è certo nulla, né che andranno in blocco a Bersani né che si asterranno. Saranno l’ago della bilancia.

“Non c’è centro-sinistra che voglia vincere che può fare a meno delle parole del vocabolario che noi abbiamo messo- ha commentato Nicky Vendola- abbiamo messo bei semi, c’è un tempo per la semina e ci sarà il tempo della raccolta. E il centro-sinistra dovrà parlare con noi. Noi ascolteremo con attenzione sia Bersani che Renzi e poi orienteremo il nostro sostegno”.

La partita è tutta aperta.

Rosaria Brancato